Certo, l’olandese nativo del Suriname ha vinto nel 2019 la Champions League con il Liverpool ed il giornale francese che organizza il premio é sempre molto sensibile a chi, nello stesso anno, si aggiudica la Coppa dalle grandi orecchie (tanto é vero che tra i primi cinque della classifica finale sono risultati tre giocatori dei Reds; oltre al citato Van Dijk anche Mané e Salah), ma una sola partita non può oscurare quanto hanno potuto deliziare gli occhi degli appassionati di calcio gli unici due che oggi al mondo, in un calcio sempre più pietoso a livello di spettacolo, possono inventare qualcosa di eccezionale per gli altri: Messi e Ronaldo. Che pure, di loro, qualcosa hanno anche vinto di recente: entrambi l’ultimo scudetto (spagnolo e italiano), Leo Messi il titolo di capocannoniere nella Liga con 34 gol in altrettante presenze, Ronaldo anche la Nations League con il suo Portogallo (ed infatti non erano pochi quelli che pensavano al lusitano della Juventus come possibile vincitore). Poi, é arrivata la cordata Van Dijk perché bisognava assegnare l’ambìto premio a chi aveva vinto la Champions e, se vogliamo, neanche il personaggio più carismatico (Salah). Perché poi, alla fine, sono sempre gli attaccanti a prevalere sugli elementi di retroguardia. Scegliendo Van Dijk, poi, si rischiava di fare la stessa fine di Modric lo scorso anno. Avete visto che annata pessima ha fatto nel 2019 il giocatore del Real Madrid? Ma quella era stata un’azione forzata per rompere l’egemonia Messi-Ronaldo che si erano aggiudicati, tra l’altro cinque per uno, gli ultimi Palloni d’oro. Cr7 ha pagato i recenti mesi un pò in sordina, così non é salito sul gradino più alto del podio. Ma strameritato é stato il sesto sigillo per l’argentino che, pur se non riesce ad essere spesso decisivo con la sua nazionale, con maglia blau-grana è sempre strepitoso. Inventa reti a profusione e diverte sempre la platea. E allora: ci può anche stare la piazza d’onore per Van Dijk e il terzo posto per Ronaldo, ma sacrosanta é la vittoria di Messi. E ci aspettiamo ancora tante cose dai due, ripeto, unici fuoriclasse (qualcuno é vicino ad esserlo ma ancora non lo é) del mondo della pedata mondiale. Teniamoceli ancora stretti finché giocano…
Messi Pallone d’oro… zecchino
di Ugo Russo
Torniamo sulla discussione che ha caratterizzato l’inizio della scorsa settimana: Messi ha meritato il suo sesto “Pallone d’oro” o lo stesso andava assegnato a Van Dijk, indiscutibilmente ed attualmente il miglior difensore del mondo?
Un’altra giornata quasi completamente negativa, quella appena trascorsa in serie A, per arbitri e addetti al Var. In tal maniera si falsano i risultati e finisce per essere condizionata la classifica dell’intero campionato. Alcuni, come Calvarese, Fabbri e Pairetto, hanno lasciato il segno in maniera così negativa che con direzioni di gara più oculate e precise sarebbero scaturiti ben altri esiti dagli incontri da loro diretti. Si sono dimostrati ancora una volta non all’altezza di cimenti così importanti. E se, per fare un esempio, il Cagliari sta lottando nelle prime posizioni di classifica bisogna farlo arbitrare da fischietti esperti e affidabili (ma ad onor del vero in giro ce ne sono davvero pochissimi…), non farlo massacrare perché secondo certe gerarchie (decise da chi?) forse non deve arrivare troppo in alto. Insomma, il caos si unisce e si sovrappone al caos, non se ne esce, ci sono tante carenze che non si fa nulla per, se non eliminare del tutto, almeno attenuare negli effetti. Ma il mondo-calcio porta e butta tanti quattrini, c’è tanta gente che ci mangia e non si può né fermare né c’é il tempo per aggiustare tante situazioni. Così la macchina procede, tra ruote sgonfie e motori ingolfati. La gente, però, comincia ad averne piene le tasche, e qualcos’altro, di sborsare un sacco di soldi per stare dietro al pallone e, chissà, tra qualche tempo invaderà le piazze per protestare su come vanno le cose. Proteste pacifiche, s’intende, e magari invece del movimento delle sardine si formerà quello delle palline.
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