di Ugo Russo
No, non c’è un errore nel titolo. E’ vero, negli ultimi anni avete sempre sentito parlare di Non è un paese per giovani. Ne è scaturito un vero e proprio modo di dire, cavalcando l’onda sono stati dati i titoli a un film e a una trasmissione radiofonica; se ne parla quando si allude ai tanti nostri virgulti che, laureati, vanno a prestare la loro opera e a dimostrare il loro valore all’estero; ma qui, con la scusa che i giovani non hanno futuro, sono scontenti ancora prima di nascere, si sono presi tutto il palcoscenico e gli anziani vengono messi costantemente da parte quasi dessero fastidio e si fa di tutto per metterli in difficoltà. Certo, non è un problema solo dell’italia, è tutto il pianeta che mal li sopporta perché dopo aver pagato contributi per una vita intera non vede l’ora che spariscano per risparmiare sulle pensioni, ma noi siamo qui ed è logico limitare il discorso soltanto alla nostra penisola. Dopo aver ricordato che sono spariti quasi ovunque i valori e che ormai nei giovani, salvo quando i nonni servono per elargire paghette o soldini per divertirsi, ergo, non esiste più la parola rispetto e, esempio per tutti, se tu, vecchietto traballante, sull’autobus chiedi gentilmente se ti lasciano il posto bene che ti vada te la cavi con uno stizzito vaffa di risposta; addentriamoci in tematiche che abbracciano situazioni di tutti i giorni. La sanità, in primis: come non pensare che si vogliano eliminare prima del previsto persone che hanno bisogno di cure e si scontrano con difficoltà che diventano insormontabili? Il caso di quell’anziana di 85 anni, con un male che bisognerebbe cercare di combattere con la massima urgenza, che per ecografie, lastre appropriate e quant’altro si è vista assegnare un appuntamento al 2028? O a quella signora che aveva bisogno di approfondire alcune problematiche mediche che nel 2011 aveva chiesto di ricoverarsi per accertamenti e l’hanno chiamata esattamente dieci anni dopo ???!!! Con un: “Signora ha ancora bisogno?” !!!!!!!! E meno male che l’anno successivo alla richiesta aveva provveduto privatamente riuscendo così a debellare una brutta patologia che stava insorgendo. Ma di cosa stiamo parlando? E in tutti i settori si tende a mettere in difficoltà quelli nati in un momento che era l’esatto contrario dell’attuale. Dove si rasenta addirittura il ridicolo è quello che riguarda i risparmi, dunque le banche, e ciò che è mosso (ormai quasi tutto) dalle nuove tecnologie. Dagli istituti di credito sono, salvo rari casi, spariti i cassieri e allora “il vecchietto dove lo metto?”. Ai bancomat, alle macchine che fanno le operazioni (pagamenti, versamenti, ecc.). Dopo un brevissimo periodo di presa per i fondelli in cui i dipendenti hanno affiancato il cliente, da tempo il vecchietto si attacca e se non sa fare tutto da solo nisba. E poi per altre cose si usa un linguaggio che forse bisogna andare su Marte per sentirlo: fai il black chain se devi tenere la contabilità collegandoti a una rete di computer; affidati alle criptovalute (monete virtuali digitali); entriamo nel metaverso (lo leggiamo sull’enciclopedia aggiornata, non perché lo sappiamo: spazio tridimensionale in cui le persone fisiche possono entrare e interagire attaverso gli avatar personalizzati!!!!!!!!!!!); ricopia quel file tramite download; per il risparmio energetico ricorri all’energy star; hai un account? E il sistema android?; i tuoi messaggi hanno avuto un attach (senza h non serviva per attaccature forti di vari materiali?); hai perso i messaggi? Recuperi tutto con il back out; e ricordati di portare il badge; per trasmettere ricorri all’alta velocità del cable mode; conserva tutto tramite il cd rom (che non è il figlio di un rom ma il compact disc)!!!!!!!!!!!!!!!! E quanto altro si potrebbe scrivere. Ahò. E’ l’annientamento della persona e se non capisci chi ti dice anche una sola cosa del genere ti guarda pure male, deve essere una cosa naturale. Ma la ciliegina sulla torta è bella che arrivata: la famigerata IA, meglio nota come l’intelligenza artificiale, l’uomo che diventa robot e viceversa. Come i cinesi che tanti anni fa li vedevi dietro al bancone di un bar a farti i caffè, ora ci vedi gli italiani perché i cinesi hanno comprato il negozio. L’uomo non potrà più avere un’idea, gli sarà tutto detto di fare e già si parla di immettere un microchip (come quello dei cani) nel cervello, in modo da fare le operazioni a distanza col pensiero (anche premere, quando ce l’hai a dieci metri, sul telecomando del televisore per accenderlo). Stra-ahò!!!!! E vai così; per i linguaggi strani di oggi senza che ci siano stati passaggi intermedi o tramite dei corsi (anche a centenari?????) perché si sapeva che l’idea sarebbe stata bocciata a priori. Ed è brutto vedere anziani che si arrabbiano e si agitano sempre più perché provano a fare una cosa e proprio non ci riescono a costo che viene loro il coccolone.
Altro che Non è un paese per giovani che meglio di così non potrebbero stare, eppure trovano sempre modo di contestare su tutto (sono l’opposizione dell’opposizione); questo, così come è, Non è un paese per vecchi. Facciamo noi le manifestazioni in piazza per rivendicare l’importanza e il valore non degli anziani ma dei “giovani di terza età” senza i quali si bloccherebbe tutto: quei proventi dalle tasse che sono entrati o entrano (anche quando si va in pensione), quella poca parvenza di onestà che ancora esiste, quell’educazione (ormai sempre più parola obsoleta) che ancora denotano e metteteci tutti i pochi lati positivi rimasti. Provengono tutti da quella fascia di età che supera i sessanta anni e che si vorrebbe catalogare tra i rincoglioniti. Eh, no perché o si è convinti di questo (e non si può assolutamente ammetterlo) oppure lo si fa in funzione del fatto che ormai si fa terra bruciata di tutto, si vive alla giornata, non si pensa al domani e allora quelli che hanno la testa sulle spalle danno fastidio eccome! Avete capito male; dovete continuare a guardare con estrema ammirazione a questa gente che ha contribuito a fare l’italia (sempre più con la prima i minuscola, purtroppo) e che non può essere soppiantata da giovani irrispettosi, presuntuosi e senza palle ai quali, però, non puoi insegnare nulla perché da quella che era la pubertà ai nostri tempi (per loro forse arriva dai 6 anni in poi…) sanno tutto loro; oppure tentativi di buttare fuori gli anziani fatti da istituzioni non più credibili. E cogliamo per l’ennesima volta l’occasione per ricordare una cosa che non possiamo in alcun modo giustificare: mettere il proprio caro (e non lo deve essere solo perché ha il tuo stesso cognome sui documenti!) all’ospizio una volta arrivato a una certa età. Non devono esistere nuore che sbraitano o generi irascibili. Se la coppia è sana sono problemi che non si dovrebbero proprio porre, e ricordate che soprattutto i genitori non si abbandonano MAI!!! Svuotiamo le case di riposo. Ritorniamo a un minimo di umanità, di serenità e di dolcezza, cose delle quali abbiamo tutti un grande bisogno.
LA FACCIA COME… ll centrosinistra si lamenta che il governo si sta prendendo tutti gli spazi televisivi (non c’è mai stata opposizione che ne ha avuti così tanti da tempo immemore e interi canali tv a disposizione) e, contravvenendo a quelle che sono state sempre le regole basilari, da un’ora prima della scadenza del voto in Basilicata ha cominciato a martellare in una trasmissione che Meloni fa cose assurde, che il governo dovrebbe dimettersi, che di qua, che di là, salvo poi a dieci minuti dalle 15 (quando quei pochi che dovevano ancora votare erano giunti praticamente al seggio) dire che però pure la sinistra… Da notare che mentre per tutte le altre votazioni nelle altre regioni c’erano stati speciali, ore dedicate, presentazione delle liste, ecc. qui, la sinistra, per non ricordare il fallimento del campo largo, si era tenuta ben lontana dal reclamizzare il tutto fino all’ultimo giorno. Ma il colmo si è avuto quando la conduttrice (…), saputo in un precedente collegamento che c’era un vantaggio nettissimo negli instant poll per il candidato del centro destra ha interrotto l’inviata che stava per dare i primi dati reali per parlare solo della debacle della lega. Meloni, basta: manipoli troppo l’informazione televisiva!
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