Riceviamo e pubblichiamo. Emerge chiaramente un non rispetto della normativa sulla vendita e registrazione in Anagrafe Canina
dei cuccioli importati illegalmente….
La commercializzazione di soggetti di origine nazionale o comunitaria definiti o dichiarati “di razza”
dovrebbe essere possibile esclusivamente previa apposita certificazione rilasciata dall’Associazione
degli Allevatori che detiene il relativo Libro Genealogico come previsto dalla disposizione del Ministero
della Salute con nota del 3.2.2017 e sulla base del Decreto Legislativo 529 del 30 dicembre 1992.
Questa norma, aveva precisato che tutte le registrazioni in Banca dati regionale di cani “di razza”
devono avvenire allegando una certificazione rilasciata esclusivamente dall’ENCI.
In caso di assenza, i cani dovrebbero risultare definiti “simil…”, riportando l’indicazione della razza
fenotipicamente prevalente, oppure andrebbero registrati come meticci.
Occorre imporre l’obbligo di registrazione nella Banca dati regionale dei cani “di razza” solo se questa
qualità viene attestata dall’iscrizione al Libro genealogico che, in virtù, è tenuto e curato dall’ENCI.
Infatti, Il Ministero della Salute precisa “che la riproduzione e la vendita di cani e gatti senza pedigree
non sono vietate, è tuttavia necessario che gli animali siano chiaramente definiti “incrocio, meticcio o
simil…” riportando “l’indicazione della razza fenotipicamente prevalente”.
La norma, già adottata in Friuli Venezia Giulia, pone dunque una netta distinzione, anche per quanto
riguarda l’iscrizione all’Anagrafe Canina, tra cani acquistati da allevamenti che iscrivono i propri
soggetti al Libro Genealogico, ricevendo dall’ENCI il relativo pedigree, e cani frutto di incroci non
tracciati, spesso provenienti da attività illecite che antepongono il business del cucciolo all’interesse
per la corretta selezione e per il benessere psico-fisico dei cani.
Pertanto, noi di Fare Ambiente MEE, sempre attenti alla tutela ed alla salvaguardia del benessere degli
animali, non possiamo esimerci dal sensibilizzare la Regione Lazio e le varie ASL, di recepire tali
direttive, imponendo l’obbligo alla presentazione della documentazione trasmessa dagli allevatori per
l’iscrizione all’anagrafe canina dei cani “di razza”.
Il Responsabile Provinciale
Per Fare Ambiente MEE
Andrea Mariani
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