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OMS, Organizzazione mondiale della schifezza

di Ugo Russo 

E pensare che qualche imbecille aveva proposto di assegnare il Premio Nobel per la Pace di quest’anno all’Oms (chiamandola come sapete, noi preferiamo usare la terminologia del titolo come ha mostrato di meritare). In questo atroce momento che sta vivendo l’umanità (non intera, però, ci arriveremo) sarebbe stato un bene potersi rivolgere, chiedendo spiegazioni con dovizia di particolari, all’ente più grande, in campo medico, che ci è stato imposto di considerare tale a livello planetario; ed invece mai sono venute notizie chiare che potessero illuminarci sulla durata del virus, come effettivamente si prende, su un eventuale vaccino adatto, sulle reali misure da seguire rigorosamente, sul fatto, ad esempio, di spiegare cosa vuol dire asintomatico (non ha disturbi ma la febbre, sia pure minima, gli viene? Altrimenti come pensa di saperlo o almeno immaginarlo, perché “al buio” mezza Italia potrebbe avere il virus, ed allora altro che quei numeri, già terribili, che ci vengono dati ogni giorno…). Niente di niente, l’oms si propone solo ogni tanto con il suo capo che parla (e non sembra una figura reale, ma virtuale), sempre con la faccia truce e ogni volta generalizza, non entrando mai nei dettagli (che a questo punto pensiamo non sappia); quando appare gli uomini fanno in fretta, con indice e mignolo, a toccarsi gli zebedei e le donne a entrare in contatto con la prima cosa di ferro più vicina. Ma l’aspetto più esilarante (anche se c’è poco da ridere) è uscito fuori l’ultima volta che lo abbiamo visto pochi giorni fa: “non potete decidere di fare così pochi giorni di quarantena –le sue parole- perché vi hanno detto che devono essere 14, ora portati addirittura a 10. La quarantena deve essere molto più lunga!”. Oh, a coso, come direbbe il divertente Merigo, personaggio portato alla ribalta da Panariello, e ce lo dici adesso? Dopo quasi un anno? Chi ce lo doveva dire prima, con tutto il rispetto, il macellaio? Lo stagnaro? Il fornaio? Il barista sotto casa? Non ci siamo; abbiate il coraggio, allora, di affermare che ancora nessuno ci ha capito niente, si fa miglior figura e si trepida assieme! Lo so io per cosa vi darei il Premio Nobel…

E passiamo alle cose, ahinoi, di casa nostra. Partiamo dalla gente. Quella gente che ha mostrato ancora una volta di comportarsi in maniera bastarda, indecente e vile, reagendo a costo di minare le vite umane, a Napoli e Roma per evitare restrizioni che vanno attuate per non creare problemi a quei tanti, fortunatamente, che la pensano in modo contrario.

Vedete, sembra sempre più che il mondo si stia spezzando in due tronconi: uno formato da quelle bestie di cui sopra che vogliono vivere alla giornata (avete visto pure quello che è successo a Cortina? No, non bisogna rinunciare di questi tempi alla vacanzina, bisogna mettersi in quattrocento in fila, attaccati e senza mascherina, per prendere la funivia), se ne fregano del domani e sono una continua molestia verso gli altri normali; ma c’è anche quello formato da coloro che vogliono un po’ pensare, laddove possibile, al futuro.  Ecco, andrebbero create due immense aree, molto ma molto distanti tra loro, in cui poter vivere. La gara sarebbe: chi vivrebbe meglio? Risultato scontato…

Scrivevamo sopra degli ultimi disordini di Napoli. De Luca, che avrà pure i suoi difetti ma come pochi fa dei discorsi pieni di cose giuste e sensate, per la seconda volta ha smentito i suoi diktat, tornando indietro. In questo caso non ha confermato il lockdown totale per la Campania, dopo averlo suggerito, con un accoratissimo aita aita di 90 minuti per tutto il territorio nazionale. Chi glielo ha impedito? Forse lo spiegherà, o potrà farlo?

Prima di passare all’altra nota dolente, il governo, anche se pare non esserci, ora come ora, un solo politico cui dare piena credibilità, perché poi si continua a fare tutto quello che viene partorito a palazzo chigi, considerazioni su un’altra cosa che abbiamo scritto nelle primissime righe di questo articolo: è una pandemia che non pare abbracciare l’umanità intera. Sappiamo che l’europa è purtroppo tutta interessata (ma svizzerotti del piffero, non fateci credere che sia vero che non ci saranno posti in terapia intensiva per gli anziani…), così come l’america, l’oceania, parte dell’africa e l’asia. Ecco, di quest’ultima non sono stati mai fatti i nomi di certe nazioni dove, per altro esistono organizzazioni che spaventano. E se fosse una iniziativa partorita da queste per sterminare gran parte della popolazione mondiale? Anche la Cina pare ora essere uscita dal problema; nella stessa Wuhan, da dove inizialmente è stato fatto propagare il virus, d’amblais è tutto tornato a posto. Una cazzata, la mia? Forse, anche se finora nessuno ha smentito che il virus si trovi nell’aria, ma quante ne hanno sparate (fortunatamente non tutti) i tanto decantati virologi che prendono pure i soldi per dire quelle fesserie in radio e televisioni? Li restituissero, almeno, qualche respiratore in più lo potremmo comprare…

Governo (g maiuscola ma solo perché inizia una frase) e affini. Per primi abbiamo coniato “di chi è la colpa”? a significare “tutta questa insicurezza, questi errori clamorosi, questo caos, il non lasciar intravedere quando e come potrà, se non finire, attenuarsi quello che di brutto è piovuto sulle nostre teste” ed ora sembra che tutti, tale frase l’abbiano fatta propria. Si litiga ad ogni trasmissione per “il torto è tuo, no, sei tu che hai sbagliato” andando in ogni occasione sopra con le voci e non facendo capire nulla a chi sta ascoltando, anzi assordandolo.

E Conte? E’ sempre più nell’occhio del ciclone con i tanti dpcm che sforna. L’impressione è che risolvano qualcosa in minima parte, rendendo la gran quantità degli italiani scontenti (anche perché esasperati). Qual è poi la famosa coesione di intenti? Sempre Conte dice che non vuole tornare a fare il lockdown e poi Speranza “quasi intima al popolo”: “Uscite il meno possibile, RESTATE IN CASA!”.

A gennaio, al primo caso di positività, Conte affermò: “Tranquilli, è tutto sotto controllo. Siamo pronti ad affrontare tutte le situazioni”. Ora, dopo dieci mesi, dice testualmente: “ci siamo riproposti di tenere sotto controllo la curva epidemiologica” (che sale in maniera vertiginosa, fra un po’ uscirà dal grafico…). Cosa? Lo fate adesso? E tutto quello che avete sbagliato finora, i danni che avete fatto non vi hanno insegnato nulla? Se pensate che un nuovo lockdown risolva in qualcne modo buona parte dei problemi fatelo pure, SUBITO! Ma uno Stato che si rispetti, con tutti i soldi che girano, che entrano (e da noi escono, ah se escono…) ha l’obbligo di pensare a quelli che per questo precipitare degli eventi (specie nei settori più colpiti) si trovano ad aver difficoltà a tirare avanti. E allora, non lauti guadagni ma almeno quanto basta a tirare avanti la famiglia. Per lo stretto periodo che servirà. Ma il nostro, che stato è?

Poi, scusi Conte: chiedere a Fedez e alla Ferragni di fare un appello ai giovani per mettere la mascherina le è sembrato un azzeccato coup de teathre? Saranno pure lo specchio di questi degradati tempi, ma si sono presentati, loro solito, tutti tatuati, con piercing qua e là per fare (loro!!!???) la morale? Bisogna pure pensare che a parte molti giovani (il nostro futuro, sic) possono anche non piacere. Prendete, ad esempio, quelli da una certa età in poi che vanno comunque e sempre considerati per quello che hanno insegnato nella vita; per questa gente gli esempi sono ben altri.

Stemperiamo la tensione con un paio di cose vere che possono suscitare un minimo di ilarità e vengono entrambe dal dpcm emanato ieri.

Conte chiama ristori le sovvenzioni, spesso, purtroppo, briciole, che vengono date a chi ha bisogno. Dunque, chiudiamo i ristoranti e diamo i ristori…

E poi, affrettatevi chi deve sposarsi: fatelo adesso! Non sono più ammessi rinfreschi e feste (neppure per 30 persone, come era prima) dopo le cerimonie religiose, siamo esse per matrimoni, comunioni o battesimi. Pure i viaggi di nozze al momento sono sconsigliati, e allora sai quanto risparmiate, con pochi euro vi mettete gli anelli (quelli magari fateli veri) agli anulari!

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