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Paura per la fase 2

di Ugo Russo
Una persona che avverte e vive quotidianamente la sensazione di assoluto pericolo provocata da questo momento atroce, mai vissuto dall’intera umanità vivente, sta sempre a pensare ad accorgimenti e a espedienti che potrebbero sia pure leggermente migliorare le cose perché rischia la propria pelle.

Una lettera ritrovata in soffitta che racconta cosa accadde 100 anni fa quando fu riaperto tutto dopo l’influenza spagnola

Possibile che non riescano a pensarli quelli che reggono le fila e dopo quattro mesi sanno solo parlarci di quanto pagheremo le mascherine (quelle meno efficaci 50 centesimi, dopo averci promesso che sarebbero state gratis per tutti; questo vuol dire che lo stato, s rigorosamente minuscola, ci ruberà 35 centesimi a pezzo!!! E ancora non si trovano perché se vai in molte farmacie ti danno quelle da 2 euro) o continuare a dire che non si é capito niente di questo virus (con tutti quegli esperti superpagati e, finora, inutili e discordanti). Tanto, pensano, gli italiani hanno l’anello al naso e bisogna allinearci a quello che fa o ci comanda l’Europa: ma chissenefrega dell’Europa! Vedrete che quando finirà (speriamo finisca davvero) questa catastrofe la maggior parte di noi non vorrà far altro che emettere saliva in faccia al  continente dove, purtroppo, siamo posizionati. Però oggi hanno aperto senza raziocinio e certezze: speriamo di non dover riparlare presto di nuova chiusura obbligata… Tornando all’essere umano di cui sopra, in pratica lo scrivente, ma siamo sicuri che moltissimi di voi lo avevano già pensato, anticipando i temi della rubrica aveva scritto suggerendo una possibile soluzione per rendere meno traumatica questa “incursione” di massa: si dice che con la riapertura delle fabbriche, delle aziende e di certe attività (giustissima, ci mancherebbe altro) “invaderanno” le nostre città circa 5 milioni di lavoratori (oltre a tutti gli italiani che si aggregheranno senza motivo e lì saranno finalmente necessarie decisioni molto ma molto drastiche). Allora, cerchiamo di rendere meno traumatico (e con esiti spaventosi, per loro e per gli altri) questo nuovo assalto delle strade (per gli ambienti di lavoro avranno già pensato i titolari). Si dice di potenziare i trasporti, modificando gli interni di autobus, metropolitane e treni locali, allargando gli spazi tra l’uno e l’altro viaggiatore. A parte che ci vorrebbe un numero di mezzi superiore di almeno dieci volte all’attuale (e quelli esistenti sono talmente “new generation” che spesso prendono fuoco…), ma saremo pronti in tempi così brevi o assisteremo al solito assembramento pericolosissimo? Quanti soldi, poi, ci vorrebbero per approntare le cose? E ancora: non intasiamo le strade di macchine. Vogliamo tornare a dare possibilità di guadagno alla gente? E allora i datori di lavoro si attrezzassero di pulmini di una ventina di posti (o già li hanno in azienda) e, a seconda del numero di lavoranti che hanno, ne potrebbero bastare uno, dieci, insomma, quelli che servono. Facendo entrare otto, dieci persone alla volta; e poi, pochi pulmini tanti viaggi. Questo andando a prendere i lavoratori a casa (o in un luogo d’incontro vicinissimo) all’andata e riportandoli la sera. Come dire: ti do la possibilità di riaprire ma mettici del tuo. In tal modo limitando molto i possibili danni. Perché se qualcuno non lo ha ancora capito non stiamo giocando a nascondino, qui stiamo combattendo ogni giorno contro la morte! E questo che sembra un “tana libera tutti” non lo rendiamo ancora più pericoloso di quello che innegabilmente sembra.

Che ve ne pare? Non poteva pensarci lo stato (s sempre più minuscola? Come no, la vita della gente conta zero. E ci dicessero LE CIFRE GIUSTE di morti e quant’altro! Quante decine di migliaia VERE sono le persone decedute? Strano, ma magari é vero, che il numero più basso di decessi si sia registrato proprio il giorno in cui, dopo poche ore, é stata fatta la conferenza stampa per annunciare ufficialmente che il 4 maggio si sarebbe riaperto. E come é possibile, e come vogliono impacucchiare le cose, che mentre vengono lanciati proclami di pandemia sotto controllo e con numeri in calo tra venerdì e sabato scorsi il numero dei morti si sia raddoppiato?
Sono stati declamati vari punti in questo fantomatico decreto “apri case”; niente che dica che sono stati fatti passi importanti per la lotta a  questo virus o che questo strazio passerà presto. Molti punti, anzi, sono di una banalità disarmante e altri, molto più importanti, non sono stati toccati. “Chi ha casa al mare –é stato detto- può andare a fare il bagno”. E’ come dire: “Dopo che vi siete rimpinzati la pancia di ogni ben di Dio potete prendere l’amaro”. E’ un punto importante? E poi lo devi dire a quella specie di italiani, a quei figli di bagascia che fino ad ora hanno invaso le strade senza motivazione? Lo sanno da soli che possono arrivare ad infettare pure il mare…
Oppure che, dopo che da mesi non ci sono i funerali per rendere l’estremo saluto ai propri cari (ed ora ammesso un numero limitatissimo), “si possono andare a trovare parenti (magari fino all’ottavo grado. Lo sa il vostro presidente del consiglio che ad esempio a Roma ci sono famiglie con più di cento componenti, considerando nipoti, pronipoti, cugini, derelitti e altro?) oppure si può andare a trovare magari l’amante! Su quali basi di sicurezza (avete sentito che qualcuno lo abbia detto?) si può uscire. Perché vedrete, come ho scritto sopra, che non saranno solo quelli che andranno al lavoro ad andare fuori, ma ci sarà la calca sulle strade, sulle metropolitane e altri mezzi pubblici. E le strade pulluleranno di passanti senza motivo e dunque stramaledetti. Però, ha detto sempre il vostro presidente del consiglio che un’eventuale recrudescenza dei numeri, dipenderà solo dagli italiani, ai quali dà tutte le colpe. Dovranno dimostrare di comportarsi bene –ha aggiunto. E’ così che siamo tutelati? E si dice, sempre senza poterlo verificare, che ora abbiamo a disposizione i tamponi. E nascono curiosi neologismi, o meglio parole che già esistevano ed ora possono assumere altri significati. Così chi ha fatto il tampone “è stato tamponato”, ma non era in macchina!!!
Una piccola notazione sul calcio: lo vogliono far riprendere. Ma è inutile inventarsi le porte chiuse, i play-off (ridicoli e vergognosi), addirittura la gara secca di spareggio (!!!). Senza pubblico lo stadio non ha senso; é come quei programmi tv (e il paragone é infinitesimale) come I soliti ignoti o L’eredità che hanno provato a fare a studi vuoti. Capìta l’antifona hanno rimandato (e continuano a farlo) puntate registrate da prima dell’avvento del virus.
Allora, o si prende in considerazione l’ipotesi dei Tre scudetti (nostro precedente articolo) o Amen, stagione finita, arrivederci alla prossima. E si mettano il cuore in pace quelli che vogliono riprendere per meri interessi!
Tre mesi fa già scrivemmo di dove arrivava, e come, questo virus; che i tempi della quarantena potevano essere  molto più lunghi dei 14 giorni sbandierati al vento; di come si potevano e dove si dovevano fare le mascherine per averle in tempi brevissimi; e tanti altri nodi che solo da poco sono venuti al pettine. Possibile che io (come sicuramente tanti altri, ma non chi lo doveva fare) sia andato in breve (fiutando il pericolo) a ragionamenti concreti e razionali mentre la maggior parte di questi virologi che ci hanno propinato a destra e manca non ne abbiano azzeccata una e anzi, ancora brancolano nel buio?
Vedremo, ma certo, se i fatti giudicheranno esiti del tutto negativi, che non potrà esimersi da eventuali colpe (in maniera molto pesante) chi ha emesso il provvedimento di riapertura, né chi tale provvedimento lo dovrà mettere in atto (gli italiani), soprattutto se questo “permesso” lo sfrutteranno illegalmente. Noi, nel nostro piccolissimo, una soluzione l’avevamo proposta, ma come diceva quel famoso personaggio della storia (Amatore Sciesa): “Tiremm innanz”.

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