Torna alla ribalta la via Settevene Palo. Questa volta non per le discariche abusive ai lati della carreggiata bensì per i pali pericolanti che rischiano di cadere sulla testa degli automobilisti.

Da giorni gli abitanti della strada che collega Cerveteri al lago di Bracciano segnalano come le recenti giornate di forte vento e le intemperie abbiano minato la stabilità dei pali in legno che trasportano i cavi delle linee telefoniche. Un problema che era insorto nei mesi scorsi lungo il rettilineo all’uscita di Cerveteri, risolto con il puntellamento delle strutture da parte delle aziende telefoniche. Ora la situazione, in modo altrettanto preoccupante, si è riproposta nel tratto limitrofo all’incrocio tra la via Settevene Palo e la via Doganale dove vari pali della luce hanno iniziato ad oscillare per la preoccupazione dei veicoli di passaggio. Sulla strada provinciale ogni giorno si registra un massiccio afflusso di automobili, pullman extraurbani, bus ed ambulanze dirette all’ospedale Padre Pio di Bracciano. Da più parti si sollecitano interventri di consolidamento e soprattutto si rilancia la proposta di sostituire i pali lignei con strutture moderne e resistenti all’usura del tempo.

«Sembra veramente – commenta Angelo Bernabei, coordinatore del Codacons a cui si sono rivolti molti cittadini – che sia stata lanciata una maledizione sulla via Settevene Palo. Tra buche e smottamenti, montagne di rifiuti che rischiano di invadere le corsie ed ora pali che rappresentano una minaccia per gli automobilisti, è stata raggiunto il limite di guardia. Il discorso è generale, non è possibile che un’arteria di transito altamente trafficata, unico veloce collegamento tra litorale e lago, sia da anni abbandonata dalla Città Metropolitana che ne è competente. A nome dei tanti cittadini di Cerveteri, Ladispoli e Bracciano che ogni giorno percorrono la via Settevene Palo, chiediamo all’ex Provincia di Roma di stanziare adeguati fondi per un progetto di restyling totale della strada e non interventi a macchia di leopardo. Ci sono tratti della provinciale con il manto stradale nuovo di zecca e molti altri dove sta diventando pericoloso transitare. Dopo i cumuli di spazzatura ora ci mancavano anche i pali dei cavi telefonici che pendono sulle teste dei passanti».

Sul territorio di Cerveteri non è inedita la segnalazione di pali in legno pericolanti, soprattutto nelle zone decentrate e rurali dove ancora oggi i cavi telefonici della rete fissa viaggiano su pali piantati decine di anni fa e sovente mai sostituiti. Un problema che talvolta ha causato enormi disagi agli utenti quando i cavi, sotto le sferzate delle raffiche di vento, si sono strappati lasciando per giorni le abitazioni periferiche prive di collegamento telefonico fisso. In un territorio dove il segnale dei cellulari non sempre raggiunge tutte le zone, come se Cerveteri fosse rimasta indietro di trent’anni in un mondo che viaggia sul 5G.

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