di Ugo Russo
Non ci siamo proprio. Il linguaggio, il modo di esprimersi sono purtroppo cambiati, stiamo cadendo in uno slang che ha tanti termini affatto gradevoli da sentire, neologismi di nessun costrutto che lasciano spiazzate soprattutto le vecchie generazioni che faticano a capirli. Fin qui i giovani, ma quando continuano a cadere nell’errore i giornalisti che dovrebbero insegnare il vero senso delle parole ai fruitori del loro messaggio e spiegare ad essi come sono cambiati i tempi allora no, non ci si può stare. Così adesso siamo letteralmente nauseati di alcuni conduttori di tg e di programmi televisivi, soprattutto, che nella fascia di età 13-18 anni, soprattutto e anche di più, continuano ad apostrofarli come ragazzini pure quando commettono efferati delitti o, comunque, delinquono da lasciare segni pesantissimi. Un riferimento particolare va al conduttore della trasmissione del primo pomeriggio su uno dei canali dell’emittente di stato. Non solo lui, ma ha abituato a dire ragazzini anche a tutti gli ospiti in studio o in collegamento, come se non si rendesse conto, si meravigliasse o non ammettesse che a quell’età si possano compiere simili atti. Non prendiamo in giro la gente, egregio, oggi a 12 anni scopano bruciando la loro gioventù e i dettami classici di una crescita sana che vuole i suoi step precisi, perché altrimenti si rischia di rimanere fuori dal branco, costruito a scuola, la vera responsabile dei mali di questa società; la famiglia c’entra ma non nella misura che vorrebbero attribuirle. Altro che ragazzini (e tra l’altro se lo dici a loro si offendono pure): bastardi, delinquenti, assassini, farabutti, bestie (nella peggior accezione della parola) questi i termini più adeguati. Un esempio: in una delle recenti puntate del programma questo signore, parlando della ragazza che partecipando a riti satanici ha contribuito ad uccidere la madre e i due fratelli (passando, tra l’altro, sulla faccia un ferro da stiro arroventato, aiutando ad occultare, poi, i loro cadaveri), in dieci minuti avrà detto venti volte: “Questa ragazzina di 17 anni che continua a non mostrare alcun pentimento”. Altro che ragazzina… Caro conduttore, ai nostri giorni, anche per spirito di emulazione perché più se ne parla e più fanno peggio, non sono pochi i ragazzini, come dici tu, che quando preparano lo zainetto per andare a scuola, prima di libri, quaderni e penne ci mettono dentro un bel coltello e… sono pronti alla pugna. Le pistole sono in declino ma con i coltelli si fa ugualmente tutto, no? Negli istituti scolastici, bidelli e professori hanno di molto attenuato i loro controlli (per non rimetterci in prima persona) e quelle ore didattiche diventano un incubo per tanti genitori. In questo baillamme istruzione zero, come hanno dimostrato i test fatti nelle università dove gli… studenti non hanno saputo rispondere alle domande più elementari. E alcuni genitori ancora difendono i figli… Per non parlare poi delle baby-gang (foto d’apertura) i cui componenti danno tanta soddisfazione alle loro famiglie! Lì l’età si abbassa (si parte dai 10-11 anni) e hanno parte decisamente attiva anche le ragazzine la cui già sviluppata delinquenza le porterà ad una vita vergognosa. Infine la vita sui social di cui leggerete più avanti; vale più dar retta a una fake-news, a un sito che ti perseguita con lo scopo di arrivare a suicidarti, a siti dove ti iscrivi per guardare e condividere le cose più brutte e deprecabili, che i consigli dei genitori che non sono più presi in considerazione. Si stava meglio quando si stava peggio, diceva qualcuno. Come aveva ragione!
E CHISSENEFREGA!!! – Non è la prima volta che usiamo questo titolino ma in tal caso la questione ha superato ogni limite di assurdità e di incomprensione. Assurdità perché con due guerre principali e decine e decine di conflitti interni in varie parti del mondo; con i continui episodi di micro e macrocriminalità; con la sanità al collasso, impreparata a fornire al cittadino quanto giustamente gli spetterebbe, e dove si ripetono casi di persone morte dopo essere state appena dimesse dal pronto soccorso; con la povertà in continua crescita; con la natura arrivata ad un punto di degrado tale che c’è il completo stravolgimento di stagioni ed eventi come, ad esempio, il provocare incendi tipici, comunque ahinoi, della stagione estiva in pieno inverno e vittime, vittime, vittime che ti chiedi continuamente il perché. Incomprensione perché non accetti e non riesci a spiegarti come oggi tutto sia dettato dai social, amenità che diventano preponderanti nella vita dell’uomo ma soprattutto dei nostri giovani cretini, che campano di social e che ancora additiamo come futuro della nazione e non specifichiamo “distruzione” della nazione stessa. Così oggi vengono presentati come fenomeni cantanti che hanno venduto un milione di copie, delinquenti che hanno aperto un sito e fanno vedere atrocità di ogni genere e più sono sozzi e più hanno successo, e tanta altra immondizia ma sono grandi personaggi per chi li segue, perfetti sconosciuti per gli altri. Nello specifico non ci vuole molto a capire che il soggetto di questo discorso sia la separazione, per altro ancora non ufficialmente confermata, della coppia ferragni-fedez; non c’è radio o telegiornale, non c’è sito, non c’è giornale o rivista che non ne parli e ognuno di noi si vorrebbe portato a dispiacersene, andando a capire nel profondo i motivi di questo, magari prendendo le parti dell’uno o dell’altra. Avvisaglie negative si erano avute qualche tempo fa quando la ex mitica treccani, dove magari non ci sono ancora immortalati eminenti scienziati, aveva introdotto la voce ferragnez come un fenomeno di modernità e di esempio da seguire! E ora le voci sempre più ricorrenti della separazione. Insomma, pare diventato improvvisamente il problema più grande del nostro paese. Per quel che ci riguarda possiamo dare il nostro modesto contributo, perorare al massimo la causa, farci vedere a buon bisogno molto dispiaciuti urlando con tutto il fiato che abbiamo: MA CHISSENEFREGA!!!
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