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Quel pavone che si proclamò direttore responsabile pur non avendo i titoli…

Una storia, quella che leggerete a partire dalle prossime righe, che si ripete, che partendo dalla fantasia sfocia nella cruda realtà, una storia che i più attenti lettori di Ortica Social conoscono a grandi linee per averne ricavato conoscenza, qualcuno addirittura per averla vissuta, per tutti gli altri significherà fantasticare in attesa, presto, di avere reali dettagli della vicenda. Una premessa è doverosa. Avremmo voluto scrivere in modo più approfondito, ma per fortuna ci sono alcuni eventi in corso di svolgimento non ci permettono di essere troppo precisi.

Ci ripromettiamo, quando la pentola sarà presto scoperchiata, di entrare nel dettaglio e raccontare una volta per tutte una verità triste, mortificante e per certi aspetti indegna di un’eredità che andava custodita in modo serio e non da spregiudicati avventurieri dell’editoria. Per ora vi raccontiamo una storia che probabilmente poteva accadere solo su un pianeta che chiameremo Acitro. Ebbene, su questo pianeta imperversava un bizzarro figuro che, dopo decenni di oblio e grigiore nelle sperdute terre di Ainiuqrat, per puro caso si ritrovò tra le mani lo scettro di un regno. Appunto il regno di Acitro che per tanti anni era stato gestito in modo leale e costruttivo da un gruppo di persone che gli avevano dedicato la vita sin dal lontano 1997. C’era tanta speranza tra i seguaci di Acitro affinchè si proseguisse sul cammino intrapreso, invece ben presto le attese si trasformarono in solenni delusioni. Lavoratori sfruttati e sottopagati, promesse di grandezza fondate sul nulla, prosopopea, bocca piena di paroloni come ambiente ed etica morale, il regno usato per sfogare le represse frustrazioni del bizzarro figuro e dei suoi singolari congiunti. Acitro si trasformò rapidamente in una sciatta saga familiare, una dinasty poggiata sul nulla. I seguaci si resero conto della situazione, per qualche tempo tentarono di salvare il salvabile per non dissipare un patrimonio che aveva rappresentato per oltre un ventennio un punto di riferimento per l’opinione pubblica. Non ci fu nulla da fare, davanti alla stoltezza e sciatteria professionale del bizzarro figuro in molti decisero di abbandonare Acitro per creare un nuovo pianeta dove regnassero correttezza e competenza professionale. Una scelta dolorosa, foriera peraltro di eventi che sarebbero accaduti in altri luoghi competenti sui quali per ora è giusto soprassedere. Intanto su Acitro accadeva di tutto, perfino atti da teatro dell’assurdo che in altri pianeti normali sarebbero stati severamente puniti in base alla legge. Accadeva, ad esempio, che un direttore responsabile dimissionario dal mese di marzo, con tanto di pec al tribunale, continuasse ad apparire sul tamburino fino ad agosto come se fosse in carica a tutti gli effetti. Su Acitro qualche organo competente se ne accorse, anche su quel pianeta sono gravi i reati tipo stampa clandestina. Ma anche esercizio abusivo della professione visto che il bizzarro figuro, ormai in preda al super Io, si proclamò autonomamente direttore responsabile pro tempore, pur non essendo iscritto all’ordine nazionale dei giornalisti. E’ un po’ come se qualcuno affiggesse sulla porta della propria casa la scritta Medico pro tempore e si mettesse ad esercitare la professione senza avere la laurea in medicina. Ma su Acitro accadde anche questo. Ci volle l’apparizione di alcuni villani da altri luoghi del pianeta per porre fine a questo scandalo che le persone probe ed oneste si augurano possa essere presto affrontato nelle sedi opportune visto che esposti in tal senso furono presentati. In questo scenario, servi sciocchi ed al soldo (poco) del padrone non mancano mai, su Acitro del resto sono specializzati nel calamitare disperati per realizzare i loro opinabili disegni. E poco importa se siano incompetenti e nemmeno protestino nonostante debbano lavorare senza uno straccio di regolarizzazione. Laddove ha regnato l’arroganza, più i servi sono sciocchi, più il bizzarro figuro regna indisturbato. Almeno fino ad oggi. Noi avremmo voluto scrivere il finale di questo amaro racconto ma abbiamo fatto solenne promessa di attendere l’evolversi degli eventi che, senza il Covid, sarebbero già abbondantemente precipitati. Dunque per ora, amici lettori, considerate questa narrazione come il prologo di una storia che siamo certi di poter portare in modo dettagliato alla vostra attenzione in tempi rapidi. Ma ci sarà da poco da ridere, sarà la fotografia di una sciatteria professionale ed umana che non avremmo mai voluto non solo raccontare ma nemmeno avere avuto la sfortuna di trovare sul nostro cammino. Purtroppo sovente gli alleati non puoi sceglierli, devi interagire con chi ti capita davanti e non sempre sono persone degne di fiducia e considerazione. Una riflessione appare doverosa: povero pianeta di Acitro che brutta fine hai fatto…

                                                                                                                  Gianni Palmieri

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