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Riapre la suggestiva area archeologica del Laghetto alla necropoli di Cerveteri

di Arnaldo Gioacchini *

Grazie all’ottima sinergia ed alla proficua collaborazione messa in campo fra la Soprintendenza Archeologica ed il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite e l’Amministrazione Comunale di Cerveteri è possibile visitare di nuovo, a titolo assolutamente gratuito, i 7.000 metri quadri della, molto importante e bella, zona archeologica del “Laghetto” che,in uno spazio molto contenuto, racchiude ben 500 tombe di tutta la tipologia etrusca ad iniziare addirittura dall’VIII secolo a.C. per finire al II sempre a.C.

Area del Laghetto che è nel lato est del pianoro della Banditaccia Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità .La denominazione di “Laghetto” è data, a questa interessantissima realtà di archeologia etrusca, semplicemente da un “lascito” di un piccolo lago formato da acque sorgive e di impluvio già esistente al tempo dei Rasenna (Etruschi) di Caisra (Cerveteri) i quali, da grandi esperti di idraulica, al fine di tenerne le acque sempre regimentate avevano scavato un condotto di deflusso semisotterraneo passante sotto la suddetta necropoli e scaricante in quello che, attualmente, è chiamato fosso del Manganello il quale sicuramente in epoca etrusca aveva ben altra portata e di cui i fiancheggianti costoni rocciosi, in mezzo a cui ancora scorre, non erano collassati più di tanto come poi accaduto successivamente. Piccolo lago che poi fu riempito con le risulte di terra provenienti dagli scavi archeologici effettuati alla Banditaccia sotto la guida dell’ appassionato e capace archeofilo ing. Raniero Mengarelli nei primi decenni del 1900. Area del Laghetto indagata a fondo pure dalla Fondazione Lerici negli anni ’60 del secolo scorso. Vi è da dire che  in epoca etrusca, parallelamente all’uso sepolcrale, la zona  veniva anche utilizzata come cava di tufo, come è ben visibile ancora oggi, per cui, accanto alle varie tombe, si vedono pure i tagli tufacei effettuati per l’asportazione del suddetto materiale, fermo restando sempre il grande rispetto che gli Etruschi avevano per i loro defunti per cui, nel caso di invitabili spostamenti di resti umani, questi, con tutte le attenzioni possibili, venivano deposti in specifici viciniori pocula (ossuari). L’impegno sistematico (sempre sotto l’occhio vigile della Soprintendenza) messo in campo dai 25 volontari (molto attenti ed appassionati) del GATC per rendere fruibile ai visitatori, in sicurezza, tutta l’area si è protratto per un anno (condizioni meteo permettendo) ed è stato coordinato, con grande scrupolo e perizia, per la parte scientifica dall’archeologo Stefano Giorgi e per quella operativa dal sig. Gianfranco Pasanisi, entrambi espertissimi nei loro rispettivi ruoli. Come pure archeologo espertissimo è Flavio Enei coordinatore scientifico del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite; Enei il quale è anche direttore scientifico  di tutto il polo museale del castello di Santa Severa. Notevole è pure il fatto che alcune tombe del “Laghetto” fossero dipinte e che, a distanza di oltre 2.000 anni, le tracce di ciò sono ancora ben visibili destando l’ammirazione degli esseri umani del terzo millennio. Molta attenzione è stata posta pure nella tutela ambientale sia nel rispetto delle varie specie di piante che in quello di alcune pozze nelle quali, fra l’altro, ben convivono rane, rospi ed alcuni, sempre più rari, tritoni. L’area archeologica del “Laghetto” si trova all’esterno del recinto della Banditaccia, 100 mt. c.a. dopo l’ingresso, in un declivio posto alla destra di un ampio slargo, contornato da alti e procerosi pini mediterranei, della strada sterrata che conduce a quella parte della via degli Inferi  che è  fuori del  recinto. In questi giorni l’area archeologica del “Laghetto” è stata ulteriormente “impreziosita”, davanti ad un’ampia messe di pubblico, da splendidi spettacoli in costume di danza e musica antica nomati “Ludi Scaenici”, il tutto nell’ambito della manifestazione “alla scoperta degli Etruschi del Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità di Cerveteri e Tarquinia”. Tutte le domeniche del mese fino a dicembre, tempo permettendo, con inizio  alle ore10,00 dietro una semplice prenotazione telefonica al numero 3497836358, vengono effettuate, a cura del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite le visite gratuite alla  splendida area del “Laghetto”.

*Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale

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