Cerveteri Litorale Sapere è salute

Sabato Cerveteri scende in piazza contro l’inquinamento elettromagnetico delle antenne per la telefonia mobile

I cittadini di Cerveteri si preparano a scendere in piazza per difendere la salute ed il territorio dal proliferare incontrollato degli impianti elettromagnetici. Domani, sabato 23 marzo, un corteo di protesta si muoverà dalla piazza del Granarone, attraverserà il centro per concludersi in largo Almunecar dove è previsto un comizio alla presenza degli amministratori comunali che hanno aderito all’iniziativa. Ad accendere la protesta popolare è stata la comparsa di una grande antenna della telefonia mobile nel quartiere Sorbo, in prossimità della scuola “Giovanni Cena” e di un centro residenziale tra i più densamente abitati di Cerveteri. La vicenda è finita in tribunale, il Comune ha bloccato i lavori, la società telefonica è ricorsa al TAR del Lazio che si pronuncerà a maggio, la popolazione si è mobilitata per chiedere la delocalizzazione degli impianti dal centro abitato. Per porre un freno all’installazione selvaggia delle antenne elettromagnetiche il Consiglio comunale lo scorso dicembre aveva approvato il regolamento che impone limitazioni all’installazione degli impianti, al fine di garantire sia la copertura del segnale che un’adeguata lontananza da edifici pubblici e civili. Normative che non tutte le compagnie telefoniche sembrano aver accettato, scegliendo di posizionare le antenne dove vogliono, cavalcando la recente normativa nazionale che considera queste stazioni radio opere di pubblica utilità. A diffondere ottimismo tra gli abitanti del Sorbo sulla possibilità di veder smontata l’antenna c’è una recente sentenza con cui il tribunale amministrativo regionale aveva vietato l’uso del wifi nella scuola “Giovanni Cena”  per tutelare la salute di un’alunna fragile. Sul web le adesioni alla manifestazione del 23 marzo si stanno susseguendo numerose, a centinaia scenderanno in strada a Cerveteri per chiedere di non essere assediati dalle onde elettromagnetiche. Lo scorso anno l’installazione di un’antenna alta oltre trenta metri in un terreno di via dei Prati aveva innescato una veemente protesta popolare e l’intervento dell’amministrazione comunale che aveva bloccato i lavori. 

 

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