Ladispoli Litorale

Sale l’attesa per la mostra “3 Artiste” che si inaugura sabato 3 giugno a Ladispoli

Incontriamo Teresa Marrone una delle protagoniste della collettiva.

L’artista Teresa Marrone

Fervono i preparativi per la mostra collettiva, che si terrà a Ladispoli, presso la sala espositiva di via Ancona da sabato 3 a domenica 11 giugno,   dal titolo “3 Artiste”. L’evento che vedrà accendere i riflettori sulle opere realizzate dalle artiste Giuliana Maggiotti, Teresa Marrone e Irene Ticci prenderà il via sabato 3 giugno alle ore 17.00 con l’inaugurazione e il taglio del nastro alla presenza delle autorità comunali e di tutti coloro che amano l’arte. In qualità di delegata all’arte del comune di Ladispoli vi presento una delle tre protagoniste Teresa Marrone. È un’artista quattro stagioni. È sensibile, attenta e sempre pronta a scendere in campo per abbracciare nuove sfide. È instancabile sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che arricchisce il suo meraviglioso bagaglio esperienziale nel mondo artistico. Pugliese d’origine e ladispolana di adozione, Teresa Marrone, è un’artista molto apprezzata. È una pittrice, scultrice, ceramista e presepista. L’arte è da sempre la sua compagna d’avventura. Muove i primi passi quando era solo una bambina. Quando i colori, i disegni la pittura e la scultura costituivano per lei una sorta di magnete che la calamitavano e la ricongiungevano la mondo della creatività. Le sue prime esperienze nel settore artistico le compie come autodidatta ma con gli anni acquisisce la padronanza di numerose tecniche studiando e dando vita ad uno stile personale che la rende riconoscibile. Intraprende diversi percorsi artistici. In un primo momento si lascia affascinare dai paesaggi e dalla natura in generale, successivamente approda al figurativo e ultimamente si è lasciata ammaliare dall’avventurosa storia del grande Caravaggio di cui ha già realizzato numerose interpretazioni che, se pur vicine all’essenza pittorica del grande Merisi, non tradiscono e restano fedeli allo stile pittorico della Marrone e ne fanno una delle artiste di punta del progetto di rivendicazione storica portato avanti a Ladispoli: Sui passi di Caravaggio.

La sinuosità e la brillantezza della tecnica ad olio la preferisce da sempre anche se non disdegna l’acrilico. L’arte per la Marrone è come un figlio. Mai chiedere ad una mamma qual è il preferito. Delle varie forme artistiche in cui si diletta non stila un organigramma ma si fa accompagnare dagli stati d’animo e dalla attenta osservazione della realtà che la circonda che innescano in lei il meccanismo della meraviglia. Dopotutto l’arte non ha ragione d’essere. È.  Da buona pugliese, nata in una terra ricca di tradizione un posto particolare ha il presepe. Il presepe più recente, composto di diciannove personaggi  lo ha realizzato di sana pianta con materiali di riciclo ed è stato il protagonista di un meraviglioso evento dedicato al Natale, con un attenzione particolare alla storia napoletana, in occasione delle iniziative promosse dal centro di arte e cultura di Ladispoli. Concludo il racconto di questa meravigliosa eccellenza del nostro territorio invitandovi a visionare le opere della mostra collettiva e lasciando alle parole della nostra protagonista un commento sul significato dell’arte. “Da sempre -precisa la Marrone- gli artisti con le proprie opere d’arte hanno messo in comunicazione il mondo esteriore con quello interiore. In passato l’arte figurativa la faceva da padrona. Oggi il settore viaggia all’insegna di un’arte concettuale che lascia aperta la porta alla più libera interpretazione personale. I punti di approccio con l’arte sono cambiati ma quello che è rimasto fedele è il fatto che l’artista è colui che comunica i propri sentimenti, le proprie emozioni, le proprie visioni della società utilizzando un linguaggio personale che spesso si deve avvalere delle parole per poter essere compreso. La parola è uno dei ponti  per avvicinarsi a comprendere meglio l’arte del bello ma quello su cui bisogna lavorare è trovare gli stimoli per far avvicinare giovani e meno giovani allo studio della bellezza. Bisogna insegnare cos’è il bello solo così avremo una speranza in più che attecchisca il seme del rispetto per i piccoli e grandi capolavori che ci circondano. Solo così il mondo sarà un posto migliore”.

 

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