Litorale Russo, ma non dormo Ultim'ora

SARA’ UNO STRANO NATALE

di Ugo Russo

E’ un po’ di tempo che arrivano le feste e l’intenzione è quella di interpretarle, mettendo da parte tutti i grossi problemi che si manifestano quotidianamente, nella maniera migliore. E per far questo quasi ci isoliamo dal mondo esterno che ci fa sentire sempre meno inglobati nell’atmosfera in questo caso natalizia e che già di suo pare averne completamente perduto il fascino. Si vedono raramente luminarie per le strade, la figura degli zampognari è diventata ormai obsoleta, il caro-acquisti non ci permette i pranzi e le cene dei sogni ma si arriva alle date canoniche per “mangiare di lusso” (sera del 24 dicembre, giorno di Natale e sera del 31 dicembre) che si riesce soltanto a mandare giù le solite e meno costose cose come negli altri giorni. Con le massaie che si inventano piatti succulenti con gli avanzi… E sono giorni in cui si cerca di vedere di meno la televisione per non sentire ancora le solite brutte notizie che ci hanno afflitto dal primo gennaio in poi. Come la guerra; oltre a quella che rischia di diventare atavica tra Ucraina e Russia,abbiamo riscoperto con inaudita ferocia il conflitto in Medio Oriente e quel che ripugna di più a noi cresciuti con i dettami cristiani impartitici dal Vangelo e dalle Sacre Scritture è che proprio nei luoghi dove è passato Gesù, dove ha vissuto Gesù la battaglia infuria spietata e non si contano più i morti in Israele, Palestina e striscia di Gaza, Cisgiordania, con altri paesi arabi pronti ad alimentare le ostilità. Ma secondo studi specializzati svolti da società nel nostro pianeta ci sarebbero ben 70 stati coinvolti in guerre e 872 gruppi tra milizie-guerriglieri, separatisti-terroristi-anarchici. Solo in Africa sarebbero attualmente in corso scontri in 31 stati. Alcuni esempi che oltre a quelli segnalati sopra includono: conflitto curdo-turco; conflitto del Darfur; conflitto del Kashmir; conflitto del Kivu; conflitto in Sudan; conflitto interno in Birmania. Un mondo intero in ebollizione pronto a lasciare, o averlo già ampiamente fatto, il passo alle nuove tecnologie, a sistemi astrusi per la popolazione anziana, a un oligarchia vieppiù accentuata per fare governare e primeggiare solo pochi potenti; una cruda praticità che ha visto gradualmente l’abbandono della creatività, della sensibilità, dei valori, doti queste riferibili ai galantuomini cui non è ammesso far più parte di questa terra se non da soccombenti.

E i ricchi ricchi hanno castigato e fatto aumentare notevolmente il numero dei poveri poveri che si affacciano a grandi falcate a una quantità in milioni vicina  alle due cifre. In particolare, un ultimo sondaggio ha rilevato che solo nel nostro paese in almeno due famiglie su dieci non si riesce a mangiare tutti i giorni ma bisogna limitarsi a quattro-cinque volte la settimana! Fatti che rammentano tristi periodi del passato… Da parte dei media, poi, d’accordo con gli esercenti e gli operatori di diversi settori si sono scoperte le fake-news per mascherare la realtà. Come nel caso del turismo. Le vacanze si limitano adesso a un week-end con massimo due notti fuori. Lo abbiamo visto nel ponte dell’Immacolata: le notizie parlavano di alberghi e ristoranti pieni, soprattutto nei luoghi di montagna anche per la tanta neve caduta. I titolari delle strutture parlavano di sold-out, poi del 90% di prenotazioni, ancora dell’80% e via via a scendere. La controprova: dietro al cronista che parlava: passava uno sciatore ogni minuto, con piste da sci anche desolatamente vuote. I soldi spesi per l’occasione andranno a limitare molto eventuali partenze a Natale; la gente resterà a casa per… carenza di fondi, riscoprendo il detto Natale con i tuoi e non vi fate ingannare da immagini che saranno messe in onda e che si riferiscono agli anni passati con code ai caselli e autostrade piene: non c’è più un euro!!! Quel poco che c’è, nei limiti del possibile, la gente se lo spende subito, è finito il tempo, da un lunghissimo periodo, di mettersi qualcosa da parte per programmare vacanze estive o l’acquisto di qualche elettrodomestico.

AUGURI – Siamo arrivati al termine di un altro anno che ci ha fatto respirare di nuovo la crudele bruttura della guerra che si è sparsa a macchia d’olio in varie zone della terra. Aggiungiamoci che di recente si è parlato di una recrudescenza del covid e di quello che potrebbe comportare soprattutto nelle persone fragili e anziane; dell’avanzare spietato della povertà; dell’emigrazione di cui non si parla più ma continuano ad arrivare migranti, eccome se arrivano e in mezzo ci sono potenziali criminali che stanno facendo implodere gli episodi di micro e macro criminalità. Certo, non la percentuale massima ma almeno un buon 80%, ergo le città più grandi, e non solo, non sono più in grado di garantire la pur minima sicurezza; la continuazione dei femminicidi consumati in maniera sempre più efferata e le morti sul lavoro; la crescente malasanità e, addirittura, ospedali che vanno a fuoco. E altri centinaia di problemi che non sembrano proprio sulla via della risoluzione. Negli auguri di subito prima, durante e dopo la pandemia avevamo fatto ricorso alla parola “speriamo” augurandoci proprio che le cose potessero cambiare in meglio.

La verità è che ora ci siamo stancati perché di miglioramenti neanche l’ombra, anzi tutto va verso una pericolosissima deriva. Ma abbattersi non porta assolutamente nulla di buono, il vento dovrà pur cambiare e quando vedremo che si sarà messo a spirare dall’altra parte soffiamo tutti assieme e velocizziamo il cambiamento. Facciamoci trovare pronti a cambiare con tutte e soltanto le nostre forze perché tanto non riceveremo alcun aiuto. Personalmente per ora vi posso fare il bel regalo che meritate, augurandovi le cose migliori per un Natale pieno di spensieratezza e serenità e un felice 2024 migliore dei 365 giorni che ci stiamo lasciando alle spalle. Auguri, amici lettori, ci risentiamo tra… un anno!. Ad majora.

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