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ATTENZIONE O SIAMO FOTTUTI!

di Ugo Russo 

A dire il vero volevamo scrivere questa settimana sui vaccini, per raccomandare ai nostri lettori di stare attenti sia a quelli che possono propinarci, gli antiinfluenzali, e ancora non si trovano dappertutto, sia, soprattutto, quelli che potranno consigliarci, gli anti covid che non sanno ancora quando usciranno testati ma che magari ci caldeggeranno, pur di bruciare sul tempo gli altri solo, perché pare ormai acclarato che la vita umana vale meno di zero, per guadagnare, e dunque poco idonei.Ma il proliferare continuo a forza di ottocento-mille in più contagiati al giorno dei numeri del maledetto virus non può non farci fare delle riflessioni tendenti, purtroppo, ad oscuri presagi. Intanto siamo quasi al livello del massimo degli infettati di marzo-aprile scorsi con un distinguo fondamentale: questi sono numeri in difetto, chissà quanti sono realmente e la diatriba televisiva De Magistris-De Luca ha fatto capire molte cose al proposito. In Campania, come in molte altre regioni…

Eppure ci sono dei porci che hanno l’ardire e l’ardore di presentarsi in televisione e dire: la situazione è sotto controllo!!! Quale controllo? Garantito da chi? Perché non si vuole dire, invece, che siamo in piena seconda ondata che potrebbe preannunciarsi ben più grave della prima?

E così ce l’abbiamo fatta a far tornare la paura. Perché gli italiani, almeno una buona parte di loro, si meritano tali conseguenze. Di chi è, nello specifico, la colpa?

Di uno stato e di un governo assenti e incapaci (come hanno dimostrato fino ad ora) di gestire situazioni del genere, altro ché. Dopo dieci mesi dal primo apparire del virus (e forse di più) non sono stati in grado di approntare ancora necessità impellenti: per mesi e mesi abbiamo agognato che arrivassero mascherine, tamponi, respiratori e ancora non siamo nella condizione di poter dire, specie per i respiratori, che abbiamo tappato la falla; ci hanno affidato a gente che avrebbe dovuto farci capire cosa stava succedendo ed invece non lo sanno interpretare neppure loro, i tanto decantati virologi super pagati nelle loro apparizioni televisive, che dovrebbero essere chiari, definitivi e invece spesso, sollecitati a rispondere alle più elementari domande sugli effetti ed i tempi della pandemia, li senti affermare “A saperlo”. E vi siete accorti dell’inadeguatezza dei servizi principali che creano, ad esempio, pericolosissime calche su bus, metropolitane, treni dove, salvo far vedere all’inizio che si rispettavano le distanze, siamo tornati al fatto che se cade dall’alto un ago non riesce a raggiungere terra!

Ancora: è ricominciata la scuola e tutto è basato sull’improvvisazione, su come comportarsi ad esempio quando si trovano bambini positivi, oppure, come si fa?, sono stati ordinati i banchi, che per arrivare ci vorrà ancora un po’ di tempo, ad agosto, con alunni in ginocchio e sedie ove porre libri, quaderni e scrivere, invece di avere l’uso più consono;

vogliamo parlare dei nostri cari giovani, che tanto osanniamo, e che invece, salvo rare eccezioni, sono una vera e propria iattura ed un grosso problema in proiezione futura? No, loro non hanno rinunciato alle vacanze (in Sardegna, poi, è stata una devastazione), con movide portate all’eccesso, tutti accalcati nei locali senza mascherina con ragionamenti da segregarli in qualche isola deserta da cui non poter fare ritorno. Sono stati loro ad infettarsi in gran parte negli ultimi mesi e poi hanno, di conseguenza, infettato anche le loro famiglie, magari ammazzando qualche persona anziana che non è più riuscita ad uscire dalla malattia. Condanniamo, però, anche quei genitori che in casa si sono lasciati sfuggire di mano la situazione con i figli, giustificano le loro nefandezze e ancora vanno avanti con una massima tanto banale quanto letale che recita: “devo dare loro tutto quello che non sono riuscito ad avere io in gioventù”!

Ma tanto i nostri cari virgulti non lo capiscono: ci sono tante zone d’Italia in cui la sconsideratezza, diventata autentica follia, porta a vedere filmati assurdi dove non è solo la vita propria che viene messa a repentaglio (e sin qui poco male) ma soprattutto quella degli altri e su questo non ci possiamo assolutamente stare.

Si diceva prima dei tamponi ed ora fatta la frittata… Un sacco di gente, anche perché impaurita dai numeri (ed anche i decessi ogni giorno sono niente affatto rassicuranti, oltre che le terapie intensive ricominciano a popolarsi…) vuole conoscere il proprio stato. File di 10-12 ore per fare il controllo e moltissimi di quelli in fila sono positivi, o portano bambini in macchina con la febbre alta. E magari dopo tutte queste ore si sentono dire che sono finiti i tamponi e di tornare l’indomani!

Ha fatto molta tenerezza l’intervista a quella giovane madre che ha scoperto di essere positiva ed evidentemente ha contratto il virus per un contatto certamente più che casuale (forse, si diceva, nell’andare a fare la spesa, pur con tutte le precauzioni perché lei sta molto attenta, avendo anche da accudire due bambini piccoli); ebbene, nel condominio dove abita la additano tutti (indicando il suo appartamento e urlando il suo nome) come fosse una reietta da evitare, neanche fosse un’untrice da cui muoversi considerevolmente alla larga. “Ma io sono barricata in casa e non do fastidio a nessuno” e raccontando questa assoluta mancanza di comprensione da parte dei vicini piangeva accorata…

Italia, che dai fastidio alle persone rispettabili e premi i delinquenti, sei diventata mostruosa, che schifo!

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