Pur se molte cose sono state aggiustate e messe a tacere con decisioni importanti, verrebbe da dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio. In questi giorni, senza prendere decisioni drastiche e far capire (pur se parliamo di giocatori che solo questo mediocre calcio é riuscito a far sovrappagare in maniera scriteriata, portando ricavi in tutti i settori oltre ogni immorale misura) che la vita umana conta e deve contare più di tutto, anche se si perdono bei guadagni, la sopra citata Uefa sta ancora cercando di vedere cosa si può salvare e cosa no: “Si deve giocare l’Europeo a giugno e finire i campionati in tempo”. Questo come primo diktat, salvo poi cambiare nel corso dei giorni vedendo gli sviluppi sempre più negativi di questo virus che sta flagellando l’umanità. Non ha deciso quando previsto, però; si é presa fino a domani, martedì, con la speranza che potesse cambiare qualcosa. C’è poco da cambiare, in ogni caso; anche gli altri sport hanno rinviato, chissà a quando, le gare e le manifestazioni più importanti; pure il ricco calcio si deve adeguare. Il titolo da noi scelto non vuole far capire che l’ente europeo, che esiste da 65 anni, deve scomparire, ma deve avvicinarsi di più alle esigenze umane e sociali. E’ l’Uefa che decide accontentando tutti che vorremmo, non quella che considera sempre gli interessi che questo mondo del pallone ha maturato. Comunque, domani pare che l’indirizzo sarà questo: spostare di un anno l’Europeo per Nazioni, ma cercare di finire i campionati. Con imposizioni impopolari: ad esempio, pochi vorrebbero l’attribuzione dei titoli nazionali con i play-off. Staremo a vedere, certo che rispetto alla mazzata che ci é capitata tra capo e collo il calcio in questo periodo conta come il due di coppe quando regna bastoni. Tra l’altro, il coronavirus é entrato prepotentemente anche nelle nostre squadre: mezza serie A é in quarantena!
Altro che pallone, l’unica cosa che ci interessa sapere é quando finirà questo flagello del coronavirus. Ma nessuno pare capirci nulla e sa esprimersi al proposito. Quel che é certo é che si continuano a commettere errori su errori, con un governo incapace di far fronte alla bisogna. Il culmine é stato toccato quando, con un autentico “colpo di teatro”, é stato prima permesso a molti residenti della zona rossa (circoscritta ma non, evidentemente, vigilata accuratamente) di fuggire letteralmente in treno verso altre parti d’Italia (Roma, soprattutto) e poi addirittura é stata aperta la zona rossa per un pericolosissimo miscuglio nel resto del Paese. Ci é stato detto che si deve fare una selezione, che definiremmo criminale, per chi deve morire o no. E ti dicono: “Tranquilli, tanto al 95% se ne vanno persone anziane; dovendo scegliere chi salvare preferiamo i giovani che hanno un futuro davanti”!!! Ma chi i giovani che intervistati, in quel caso a Roma, quando c’era già l’obbligo di stare in casa, andavano fuori in gruppo e rispondevano: “Beh, tanto se deve morì, e che ce vonno impedì puro de pijà un caffè al bare”. Ecco, se dovessi fare la scelta tra questi che sono la rovina, non il futuro, dell’Italia e gli anziani che hanno onorato e fatto grande il nostro Paese non avrei dubbi. Fortunatamente, però, c’è ancora qualche giovane assennato ed onesto. Dobbiamo fare le scelte, ma siamo stati un mese dietro alla coppia di cinesi che ha impestato tutta l’Italia fino a quando non si sono salvati. Invece, per la serie “il vecchietto dove lo metto”… Per fare una battuta, ma che é l’Inps il regista occulto?

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