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Uefa o non Uefa, questo è il problema

di Ugo Russo  
Tra Fifa (massimo ente mondiale del calcio) e Uefa (l’organismo europeo di riferimento) hanno non poche volte fatto parlare di loro per scandali vari, specie interessi economici che hanno portato alla prevaricazione sul sano e doveroso principio della pratica sportiva, calcistica in questo caso.

Pur se molte cose sono state aggiustate e messe a tacere con decisioni importanti, verrebbe da dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio. In questi giorni, senza prendere decisioni drastiche e far capire (pur se parliamo di giocatori che solo questo mediocre calcio é riuscito a far sovrappagare in maniera scriteriata, portando ricavi in tutti i settori oltre ogni immorale misura) che la vita umana conta e deve contare più di tutto, anche se si perdono bei guadagni, la sopra citata Uefa sta ancora cercando di vedere cosa si può salvare e cosa no: “Si deve giocare l’Europeo a giugno e finire i campionati in tempo”. Questo come primo diktat, salvo poi cambiare nel corso dei giorni vedendo gli sviluppi sempre più negativi di questo virus che sta flagellando l’umanità. Non ha deciso quando previsto, però; si é presa fino a domani, martedì, con la speranza che potesse cambiare qualcosa. C’è poco da cambiare, in ogni caso; anche gli altri sport hanno rinviato, chissà a quando, le gare e le manifestazioni più importanti; pure il ricco calcio si deve adeguare. Il titolo da noi scelto non vuole far capire che l’ente europeo, che esiste da 65 anni, deve scomparire, ma deve avvicinarsi di più alle esigenze umane e sociali. E’ l’Uefa che decide accontentando tutti che vorremmo, non quella che considera sempre gli interessi che questo mondo del pallone ha maturato. Comunque, domani pare che l’indirizzo sarà questo: spostare di un anno l’Europeo per Nazioni, ma cercare di finire i campionati. Con imposizioni impopolari: ad esempio, pochi vorrebbero l’attribuzione dei titoli nazionali con i play-off. Staremo a vedere, certo che rispetto alla mazzata che ci é capitata tra capo e collo il calcio in questo periodo conta come il due di coppe quando regna bastoni. Tra l’altro, il coronavirus é entrato prepotentemente anche nelle nostre squadre: mezza serie A é in quarantena!

Altro che pallone, l’unica cosa che ci interessa sapere é quando finirà questo flagello del coronavirus. Ma nessuno pare capirci nulla e sa esprimersi al proposito. Quel che é certo é che si continuano a commettere errori su errori, con un governo incapace di far fronte alla bisogna. Il culmine é stato toccato quando, con un autentico “colpo di teatro”, é stato prima permesso a molti residenti della zona rossa (circoscritta ma non, evidentemente, vigilata accuratamente) di fuggire letteralmente in treno verso altre parti d’Italia (Roma, soprattutto) e poi addirittura é stata aperta la zona rossa per un pericolosissimo miscuglio nel resto del Paese. Ci é stato detto che si deve fare una selezione, che definiremmo criminale, per chi deve morire o no. E ti dicono: “Tranquilli, tanto al 95% se ne vanno persone anziane; dovendo scegliere chi salvare preferiamo i giovani che hanno un futuro davanti”!!! Ma chi i giovani che intervistati, in quel caso a Roma, quando c’era già l’obbligo di stare in casa, andavano fuori in gruppo e rispondevano: “Beh, tanto se deve morì, e che ce vonno impedì puro de pijà un caffè al bare”. Ecco, se dovessi fare la scelta tra questi che sono la rovina, non il futuro, dell’Italia e gli anziani che hanno onorato e fatto grande il nostro Paese non avrei dubbi. Fortunatamente, però, c’è ancora qualche giovane assennato ed onesto. Dobbiamo fare le scelte, ma siamo stati un mese dietro alla coppia di cinesi che ha impestato tutta l’Italia fino a quando non si sono salvati. Invece, per la serie “il vecchietto dove lo metto”… Per fare una battuta, ma che é l’Inps il regista occulto?

Per ora noi maschietti (le bimbe si arrangeranno in altro modo) ogni giorno dalle 17.55’ siamo pronti con le dita (indice e mignolo) opportunamente posizionate sui santissimi (quelli che ancora ce l’hanno o quelli a cui, con questa situazione, sono già cascati…) ad aspettare il bollettino di guerra di Borrelli delle 18. Numeri che aumentano sempre più e non si sa neppure se sono quelli reali…
CAPITOLO MASCHERINE – Da ormai tantissimo tempo ci stanno bombardando con spot del tipo: “Mettete le mascherine, lavatevi spesso le mani con Amuchina o gel”: Ma dov’è tutta questa roba di cui c’é chi sta facendo un mercato ignobile rivendendola, quando raramente si trova, anche a venti volte il prezzo reale? Invece, e torno ai cinesi che non sarebbero neppure più da nominare visto che avevano scoperto l’incedere del pericolosissimo virus a metà ottobre e il loro governo centrale di Pechino ha impedito che lo dicessero fino alla fine di gennaio (quanto si sarebbe potuto fare…), abbiamo accettato che ci mandassero. pagandolo, il materiale di cui sopra fino a che qualcuno ha detto: “Le mascherine sembrano fatte di carta igienica!” e magari erano riciclate perché le avevano già usate loro. Non solo, ci hanno mandato pure i medici che si sono insediati allo Spallanzani: e chi va a curarsi da un medico cinese? Via subito, sono le strutture che dobbiamo rafforzare, non abbiamo bisogno di gente che viene da dove mangiano topi e pipistrelli! Vista la scarsa qualità delle mascherine, Conte vorrebbe assegnare a fabbriche di Francia, Spagna e Germania commesse per farcene arrivare di migliori. Ma in quasi due mesi non c’era una azienda italiana che magari poteva garantire un pò di lavoro in più ai suoi dipendenti e li addestrava a farle? A quest’ora ce le avevamo tutti!!!

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