di Pietro Zocconali, Presidente Assoc. Naz.le Sociologi ANS, giornalista
Il 22 ottobre 2024, a Roma, invitato ai lavori, ho partecipato a due importanti convegni, aventi per tema, l’uno la “Mondializzazione, confini, identità”, presso la Camera di Commercio, organizzato dal professor Giancarlo Elia Valori, presieduto da Oliviero Diliberto con i relatori: Massimo Comparini, Robert L. Gallucci, Gianluca Oricchio, Paolo Savona, Marco Tronchetti Provera, Yuze Luo; l’altro evento, svoltosi presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dal titolo “The Ethical Economy. L’umanità al centro di ogni impresa“, è risultato un evento molto particolare, guidato da Alberto Romagnoli, Consigliere del CNI con delega alla Comunicazione, protagonista Matteo Marzotto, imprenditore e dirigente d’azienda.Quello della Camera di Commercio si è rivelato un appuntamento di livello internazionale, una iniziativa che ha rappresentato una grande opportunità per riflettere, grazie agli illustri relatori presenti, riguardo le potenzialità connesse alla “Nuova Via della Seta” in forza della riapertura delle importanti relazioni tra Italia e Cina. Nell’altro, Matteo Marzotto, conosciuto e apprezzato imprenditore, ha voluto condividere la sua esperienza e visione su come l’etica imprenditoriale possa essere una leva fondamentale per la sostenibilità dei sistemi economici e sociali. Un percorso che ha invitato l’attenta platea a riflettere sulla dignità del lavoro e sull’importanza di un approccio etico, dove il profitto non può prescindere dal rispetto per l’essere umano. In effetti, in un’epoca di rapidi cambiamenti economici e sociali, l’importanza di un’economia etica non è mai stata così evidente. Matteo Marzotto, imprenditore e dirigente d’azienda, ha dimostrato, attraverso una serie di esempi (Brunello Cucinelli, suo amico, docet), come le imprese possano prosperare mettendo l’umanità al centro delle loro attività. Marzotto, tracciando un percorso, che ha attraversato diverse fasi della sua carriera, ha spiegato come le pratiche etiche non solo rispondono a un bisogno morale ma sono anche strategiche per la sostenibilità a lungo termine delle imprese. Una riflessione sulla necessità di un cambio di paradigma nell’approccio al business, dove il profitto deve essere equilibrato dalle considerazioni sulla dignità del lavoro e dal rispetto per l’ambiente e la comunità. Lui non l’ha nominato, ma mi ha fatto venire in mente un altro grande industriale, Adriano Olivetti, famoso per il suo genio ma anche per la sua umanità nel trattare i suoi collaboratori e le loro famiglie; tra l’altro Olivetti è stato un grande amico del prof. Franco Ferrarotti, Sociologo quasi centenario, mio padre spirituale (ha scritto la prefazione al mio ultimo libro “Nel futuro, tra futuro e futuro”, e lo ringrazio ancora per questo). I due incontri odierni, aperti a varie tematiche di stretta attualità sociale, economica, tecnologica e culturale, hanno offerto ai partecipanti ai lavori, l’opportunità di comprendere, attraverso dibattimenti ricchi e stimolanti sulle diverse discipline, di giungere ad un migliore approccio al mondo che ci circonda, che si sta rivelando sempre più complesso, vedi guerre tra nazioni europee, fino a qualche anno fa impensabili, terrorismo internazionale che fomenta l’odio tra i popoli e rifiuta qualsiasi tipologia di dialogo. Non vorrei essere pessimista ma all’orizzonte ci sono molte nuvole; è vero che ci stiamo avviando sempre più verso la “Mondializzazione”, ma con due eserciti, quello dell’Occidente e quello dell’Oriente; terminata la “Seconda Guerra Mondiale”, nel 1945 si sono formati due blocchi, e, a 80 anni di distanza, sono sempre gli stessi, capitanati da USA e Russia, con i loro terribili arsenali atomici. Si spera che i vari capi in testa, a prescindere dalle beghe che li coinvolgono, siano così intelligenti da non dimenticare che il loro principale compito è quello di preservare l’Umanità.
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