Litorale Russo, ma non dormo Ultim'ora

Un amore indissolubile

di Ugo Russo 

Il mondo è sull’orlo del baratro. Non c’è più certezza di liberarsi dall’incubo di guerre che potrebbero sfociare, tra patti ed alleanze, in un vero e proprio conflitto planetario, anche se qualcuno ancora si chiede: “Cosa ci entriamo noi che vogliamo solo la pace?”; la sanità impone continui stop alla voglia di curarsi, già minata dal morale sotto i tacchi, sconvolto dalle notizie sempre nefaste divulgate da tele e radiogiornali che hanno dimenticato cosa vuol dire una notizia bella; nel quotidiano spariti i valori, il rispetto e anche l’amore stesso in molte coppie e l’incertezza sul come voler crescere che manifestano la maggior parte dei nostri giovani sempre più portati alla violenza, al non volere fare niente, al dimenticare la famiglia, salvo quando deve sostenerli dal punto di vista economico, per gettarsi anima e corpo tra le grinfie del branco. Così la sicurezza assoluta, e non può e non deve sembrare poco, continuano ad offrirla i nostri amici a quattro zampe, pronti a sacrificare la vita per gli uomini e le donne che li hanno accolti in famiglia. L’affetto, l’empatia, l’amore diventa talmente viscerale con loro che anche chi ci vive tutti i giorni manifesta l’intenzione, in caso di loro grave pericolo, di essere il bipede umano a non interessarsi del rischio che può correre la propria vita pur di salvarli. Qualche volta, purtroppo e mille volte accidenti, si entra nella tragedia assoluta e non dovrebbe finire mai così. Si passa entrambi nello stesso momento sul ponte dell’arcobaleno (secondo la meravigliosa storia raccontata dagli indiani d’America) e si varcano le porte del Paradiso per vivere assieme abbracciati nell’eternità. Come la storia che stiamo per raccontarvi che sembra una pagina strappata dal libro Cuore e trasportata ai nostri giorni. Sì, torniamo a parlare di cani, lo meritano ampiamente, e di una vera e propria eroina, come del resto l’hanno già definita i parenti, gli amici e tutti quelli che la conoscevano. La durissima verità è uscita fuori da pochi giorni ed era  purtroppo attesa per come si erano messe le cose. La storia ci arriva dal Montana, Stati Uniti, e risale all’antivigilia di Natale dello scorso anno. Amanda Richmond Rogers, infermiera di 45 anni ma dall’aspetto molto più giovanile, sposata con quattro figli, stava passeggiando lungo il fiume North Fork Eagle assieme al marito Brian; un sabato, festa per tutti e loro in particolare che volevano programmare la giornata per celebrare il diciottesimo anniversario di matrimonio. Con loro i due meravigliosi cani  della famiglia. Improvvisamente uno dei due, Groot, cadde nelle acque gelide del fiume. Per salvarlo si tuffò immediatamente il dottor Brian ma lo perse di vista e tornò sconsolato a riva. Senza pensarci un attimo si tuffò Amanda che rimase alcuni secondi alla vista del marito per poi scomparire anch’essa tra le acque. Poi dei due, di Amanda e Groot,  non si è saputo più niente. Per tutto il tempo sono proseguite le ricerche, per mesi e mesi senza esito (accanto una foto delle ricerche nel fiume mentre sotto al titolo c’è la foto di Amanda Richmond Rogers dalla sua pagina facebook con l’amato Groot).

Nel frattempo i rigori dei mesi invernali che portano la temperatura di quello stato americano a sfiorare spesso i meno venti gradi avevano ammantato la zona di neve e una lastra di ghiaccio si era formata sulla superficie del lago. Arriva primavera e dopo pochi giorni dall’avvento della nuova stagione, con le temperature che si alzano repentinamente, cominciano a formarsi dei crepacci che creano significative lesioni nella citata lastra di ghiaccio. Un passante abituato ogni mattina, col ritorno del bel tempo, a fare footing sulle rive del North Fork Eagle nota qualcosa di strano: dalle acque sembrano affiorare resti umani e… non solo. Allerta le autorità ed ecco la tragica e incredibile scoperta: il corpo restituito dopo oltre tre mesi è quello di Amanda, ancora abbracciata al suo adorato Groot! Tanto dolore nella famiglia Rogers ma la consapevolezza che l’eroina, come ormai la chiamano tutti là, da lassù, assieme a Groot che abbaierà felice perché non si lasceranno più, veglieranno sempre su di loro. Il marito Brian il giorno del funerale: “Mia moglie amava i suoi cani quasi quanto i nostri figli, erano la nostra famiglia. Lei non è intervenuta per salvare ‘solo un cane’, per lei era un membro della famiglia”. E già in quel posto lontano lontano si pensa di realizzare una statua che possa rappresentare Amanda abbracciata a Groot. E’ l’unico lieto fine di questa struggente, emozionante ma anche appassionante, e tale da renderla quasi irreale, storia. Chiunque abbia la fortuna di frequentare un animale nella propria vita, e di averlo vicino, sa che non solo – come ha stabilito il trattato di Lisbona del 2009- gli animali sono esseri senzienti, ovvero sono consapevoli di quello che vivono, provano emozioni esattamente come noi, ma sa anche che un cane o un gatto diventano membri della propria famiglia quanto e come potrebbe diventarlo un essere umano.

… E INVECE- C’è ancora chi pensa di avere un cane per poterlo sfruttare e guadagnarci di che vivere. E’ lì che è l’uomo a diventare una bestia nell’accezione più dura della parola. In un posto del nord del nostro paese due cuccioli di tre mesi sono stati tenuti chiusi in gabbia,  salvo poi farli uscire qualche minuto per raccogliere le coccole dei bambini e fare foto con loro; bimbi portati lì, ovviamente a pagamento, dai genitori. Al loro rientro nel recinto, però, nessuna ciotola di acqua o cibo.  Lasciati nell’incuria più assoluta. Qualcuno ha visto tutto questo e lo ha segnalato all’ufficio di igiene e di salvaguardia degli animali. Risultato? Li hanno subito tolti agli impostori e li hanno affidati ad un canile per essere adottati. Ma metteteci questi porci, fortunatamente ex proprietari di questi cuccioli in gabbia e buttate la chiave della serratura!

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