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UN CALCIO DA RIFONDARE

di Ugo Russo 

E’ finalmente finito il massimo (minimo, come gioco) campionato di calcio. Sentenze quasi tutte (tranne una, probabilmente la meno rilevante), già emesse con anticipo, a dimostrazione di come questo sport non riesca più a regalare emozioni, coinvolgendo ormai pochissimo la gente (salvo quei malati che di calcio vero, quello di una volta, evidentemente non sanno nulla). Ci si è messa anche, causa pandemia, l’assenza del pubblico che però si è risparmiato, per sua fortuna, di assistere alla mancanza pressoché assoluta di spettacolo. E questo perché scendono in campo un’infinità di calciatori che più scarsi non si può, che non meritano le valutazioni che vengono loro attribuite e che in tal modo hanno messo in braghe di tela moltissime società, che ora sono sull’orlo del baratro. Pensate all’Inter, che pure ha vinto lo scudetto, con la proprietà cinese che da mesi non paga gli stipendi ai giocatori e che aveva scelto il proprio premio per la vittoria del triangolino tricolore: togliere ulteriori due mesi a Lukaku e compagni!!! Poi l’intervento di un fondo americano ha salvato capra e cavoli prestando quasi 300 milioni che serviranno a pagare debiti e mensilità arretrate e soprattutto, nelle aspirazioni, a trattenere i calciatori più in vista per affrontare una dignitosa Champions League. Eventuali acquisti, a questo punto, andranno fatti con il ricavato delle cessioni di seconde linee e di almeno un big. Certo è che se nei tre anni concessi per sanare il debito Zhang e soci non dovessero onorare i pagamenti perderebbero immediatamente il possesso del club. Tutto risolto? No, non è così facile. Ad esempio i debiti dell’attuale proprietà nerazzurra non si fermano qui perché gli atleti di uno dei club più in vista in Cina, lo Jiangsu, sempre di appartenenza Suning, aspettano da tempo immemore di essere pagati (certo, con le dovute proporzioni) e la voce di questa provvidenziale liquidità in casa Inter li ha fatti insorgere. A nome di tutti ha parlato Eder (un passato in Italia, lo ricordate?), ora stella “spenta” della squadra cinese che si è letteralmente infuriato: E’ quasi un anno che non ci pagano: adesso penseranno anche a noi?”. Oltre all’Inter, che per il momento ha risolto un po’ di problemi (ma solo per lo scudetto vinto), quasi tutte le altre squadre veleggiano su passività più o meno cospicue e più sono “grandi” e più l’ammanco economico è rilevante. Calcio da rifondare, si scriveva nel titolo, e non solo per la crisi finanziaria che pure è la motivazione più importante. Si parla a tal proposito di calmierare (alla buonora!) il costo dei cartellini e degli stipendi. In tal modo, però, non si potrebbe né annullare né avvicinare il gap con i club stranieri per la conquista delle competizioni europee ma, tant’è, se bisogna tirare la cinghia per un po’ è giusto che si faccia. D’altronde, pur con questa sconsiderata corsa alla spesa pazza ed insensata sono comunque 11 anni che si vedono gli altri alzare i trofei… E poi gli ulteriori costi sostenuti nel tentativo di migliorare le cose che, invece, hanno finito per affossarle ancora di più. Guardate l’introduzione delle nuove tecnologie (e, a ricasco, di nuove regole), assolutamente deleterie, perché usate male, per dipanare i dubbi. Il famigerato Var (quanti soldi sono stati spesi per installarlo) ha finito ancora di più per alimentare le polemiche. Nato per chiarire solo tre o quattro situazioni determinanti di gioco (ma non, ad esempio, il fuorigioco per lasciare la decisione ai guardalinee. E invece, tracciando linee perlopiù sbagliate, in buona parte è usato per quello, a sconfessare l’operato dei cosiddetti “giudici di linea”) è in ogni caso manovrato dall’uomo e quanti sbagli… O perché non lo si vuole usare, o perché non si vogliono vedere contesti paradossali, o perché, quando conviene, si vuole lasciare la decisione unicamente all’arbitro. Alla faccia dell’unità di intenti! A volte lo si va a vedere perché lo richiedono le panchine e questo non era certo previsto negli accordi e nella regolamentazione d’uso.

L’argomento, appena sottinteso, ci porta ora a parlare di arbitri, sicuramente la “nidiata” (avete visto chi ha diretto le gare dell’ultima giornata?) peggiore da quando esiste questo gioco. Quante partite vengono condizionate da decisioni sbagliate; in un calcio che vede prevalere una squadra sull’altra molto spesso per un episodio si può immaginare quanti risultati siano stati falsati. Vogliamo continuare a pensare per incapacità di prendere la decisione giusta in quel momento e non per malafede, altrimenti… In più si sono registrati, anche fuori dal campo, scandali negli ultimi tempi come mai. Quello più clamoroso sembra l’aver “gonfiato” certi giudizi da parte di alcuni ispettori preposti ad osservare le gare per favorire la celere scalata di alcuni fischietti alla serie A. Non ci facciamo mancare nulla. E poi, abbiamo già abbondantemente scritto, uno spettacolo non adeguato a tutto ciò che si continua a spendere per far camminare questo carrozzone; come fossero dei moderni Tafazzi gli sportivi debbono sorbirsi ogni giorno autentici squallori e tra l’altro ormai, con questa cadenza, non si riesce più a capire quell’incontro di quale giornata di campionato sia e la classifica la puoi verificare solo quando ci sono le soste della nazionale perché almeno è tutto fermo! A proposito di nazionale è probabile che la “giovine Italia” non di Mazzini ma di… Mancini saprà farsi valere al prossimo Europeo, e perché favorita da un girone preliminare abbordabile e dal fatto di poterlo giocare sempre a Roma. Poi potrà succedere di tutto e forse si potrebbe tornare a Roma per giocare il quarto di finale. Ma quello che lascia ben sperare è che a livello planetario, e a maggior ragione nel nostro continente, c’è una penuria di talenti da far spavento e molte rappresentative nazionali hanno molti più problemi della nostra. Speriamo nella voglia di ben fare dei ragazzi azzurri e in quell’entusiasmo alla base di tanti successi. In fondo, aspettiamo dal 1968… Sarà, però, solo una parentesi; da fine agosto, anche per i vertici del mondo pallonaro, che lasciano molto a desiderare, si tornerà alla mediocrità. E’ opportuno, come in passato abbiamo già consigliato, trovarsi un altro sport da seguire se la domenica vorremo tornare a divertirci.

TANTE BUGIE, POCHE VERITA’ – L’oms (organizzazione menagrami e stragi) ha dichiarato nei giorni scorsi quello che molti avevano già affermato da tempo e cioè che i morti a causa del Covid sono stati finora almeno tre volte di più di quelli che ci hanno fatto sapere. Tradotto in soldoni, anzi in numero di vittime, nel mondo non sono decedute 3 milioni e mezzo di persone ma almeno dieci milioni. Una catastrofe con numeri, purtroppo, ancora da arrotondare in eccesso. Una cosa ci conforta: tale oms ne ha raccontate di frottole fino a questo momento e molte previsioni non solo non le ha azzeccate ma le ha indovinate… al contrario. Si spera, quindi, che abbia proferito la solita frescaccia. Ma attenzione perché, ripeto, quella dei morti in numero notevolmente maggiore è una voce che circola già da tanto tempo e da più parti. Prosegue spedita la vaccinazione delle persone anziane che si sono ridotte al lumicino nel senso che ne hanno fatte morire decine e decine di migliaia e continuano a farlo se è vero che ogni giorno paghiamo un dazio terribile, mantenendoci su una media di 200. E si vaccinano realmente, quando ci sono i vaccini, anche mezzo milione di individui al giorno ma, e non in pochi casi, col sistema del “ndo coio coio” o nella più gretta disorganizzazione. In entrambi i casi si segnalano l’ospedale e l’outlet che prendono il nome da quella località vicina alla capitale che ha pure un casello di entrata/uscita sull’autostrada Roma-Napoli. Se pensate di potervi accordare per il vaccino dovete passare attraverso l’ufficio prenotazioni, lo dicono le indicazioni sul web; ma qui comincia l’odissea come ci hanno segnalato alcune persone che dovevano far vaccinare i loro cari, tra l’altro con patologie da non trascurare assolutamente. Ebbene, loro ti fanno credere che ti seguono; mandano risposte ai tuoi solleciti, aprendoti ogni volta una posizione e una pratica; che entro due giorni ti chiameranno; poi entro una settimana; poi ricominciano “entro due giorni”; ti fanno vedere on line che hanno preso in carico la tua richiesta; poi ti scrivono di rivolgerti direttamente per gli accordi all’ufficio vaccinazioni e questa storia dura oltre un mese con le povere persone che hanno bisogno prese vergognosamente in giro. Alla fine arriva una telefonata: “noi siamo delle prenotazioni ma di visite di altro genere, non vaccinazioni”!!!??? Cosa???!!! Le persone gabbate possono documentare tutto. Basta prendere in giro la gente, forse comportamenti del genere si confanno a coloro che devono andare a pascere le pecore, pur con tutto il rispetto per questi ultimi, non a chi deve occuparsi di sanità! Esilarante, invece, se proprio vogliamo ridere e non piangere…, il modo in cui fanno il vaccino al medesimo outlet o drive-in che dir si voglia. Stai in macchina, ti fanno aprire il finestrino e scoprire la spalla. Dato che, stando alla guida, lo devi fare al braccio sinistro, se vuoi farti inoculare (sempre senza la o) a destra devi fare l’acrobata: e cioè, senza scendere dalla macchina, ti devi letteralmente mettere alla pecorina e aspettare gli eventi. Il bello viene dopo. Sono tutti assistenti, per cui non c’è un medico che in quel famoso quarto d’ora successivo alla puntura possa vigilare che tu non abbia conseguenze (un carissimo amico che ha avuto la sventura di vaccinarsi in tal modo in codesto posto ha visto la signora nella macchina vicina, o per la paura, o per qualche fastidio, o per il sole, svenire sul volante. E’ stata chiamata un’ambulanza per rianimarla…). E poi, per mostrare solerzia e gentilezza, questi stessi assistenti ogni tanto passano tra le macchine e chiedono agli occupanti “quanto le manca?”. Le signore si arrangiano, i maschietti con una mano stanno attenti che la spalla infilzata non si faccia ancora più male, con l’altra si toccano gli zebedei…  Quelli volevano dire: “Quanto manca a finire il quarto d’ora” ma così! Insomma, una struttura da evitare a tutti i costi e dire che loro stessi l’avevano magnificata come all’avanguardia in europa. Altroché: è molto in retroguardia! E poi c’è quella che riteniamo una vera e propria assurdità, e torniamo sul discorso, di aver allungato, nonostante il divieto della stessa casa produttrice, la seconda dose del vaccino Pfizer raddoppiandone i tempi. E questo perché non sono state ordinate e consegnate le boccette contenenti il prezioso liquido (Pfizer, però, non astrazeneca). Ma non è ammissibile che ora si pensi di fare il vaccino della casa statunitense ai ragazzini dai 12 ai 15 anni e ai maturandi quando non possono completare il ciclo quei poveri vecchietti che sono rimasti (in tutti i sensi…). Comunque, importante che figliuolo (che si è giustamente incavolato con le regioni) ci ricordi sempre che siamo in guerra, indossando in ogni occasione tuta mimetica e cappello da alpino. Per risollevarci un po’ il morale, però, ogni tanto potrebbe anche indossare vestito, camicia e cravatta. In ogni caso sta benissimo vestito da generale.

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