Russo, ma non dormo Sport Ultim'ora

Una Coppa per pochi intimi

di Ugo Russo
E’ la Coppa Italia di calcio, secondo alcuni la “Coppa nazionale”, fatto sta che se da quest’anno ha ricominciato a ritrovare parecchia gente negli stadi perché le partecipanti raramente si lasciano andare a cospicui turn-over, per la formula continua ad essere ridicola e non capìta da molti appassionati di calcio che vedono le loro squadre ben presto tagliate fuori dalla competizione.

Le cosiddette grandi entrano in scena soltanto dagli ottavi, tra l’altro giocandoli in casa in partita secca; ai quarti gioca tra le mura amiche quella delle due che si é piazzata meglio nel campionato della stagione precedente; in semifinale gara doppia di andata e ritorno e poi la finale, match unico, a Roma. E così alla fine vincono le solite tre-quattro compagini, con la noia sempre più montante.Chi vince deve giocare in tutto cinque partite: e cosa é, il torneo dei bar? Altro fatto che non si capisce proprio é perché, soprattutto con questa formula, la finale, come scritto sopra, viene disputata, ormai da tempo immemore, allo stadio Olimpico di Roma. E’ capitato di trovare spesso formazioni capitoline nell’ultimo atto della manifestazione con relativi vantaggi per il pubblico amico e per conoscere il terreno di gioco come nessun altra; stavolta sono uscite entrambe ai quarti per buona pace di chi gufava nei loro confronti.

All’estero, Inghilterra docet, le squadre forti entrano in gara sin dal primo turno e spesso vanno avanti le compagini che militano in seconda o terza divisione. Nel Regno Unito la Fa Cup (la Coppa) ha la stessa importanza della Premier League (il massimo campionato) ed appassiona in maniera quasi spropositata i fan del football britannico. Che soddisfazione per i supporters di un club piccolo poter gonfiare, sia pure per pochi giorni, il petto perché la loro squadra, messa su con pochi soldi, ha eliminato uno dei due Manchester, l’Arsenal, il Liverpool e compagnia cantando. E si sorteggia pure chi giocherà in casa.
Pensate che la Coppa d’Inghilterra nacque nel 1882 per club dilettantistici! Solo anni più tardi venne aperta anche a società professionistiche… Ma anche in Francia e in Spagna, per citare altri due mondi del pallone che vanno per la maggiore, la Coppa nazionale ha molta importanza.
W la Coppa Italia, dunque, ma quella che dovrebbe essere vera, come un tempo. Pensate come sarebbe bello se ogni tanto potessero vincere, o arrivare a sfiorare l’impresa, Cavese o Triestina, tanto per fare due nomi. E giocando da subito, in piena preparazione, alcune tra le squadre più titolate potrebbero essere ben presto eliminate. La cosa non danneggerebbe il torneo, anzi gli darebbe più suspense ed interesse. Ricordate l’impresa cinque anni fa dell’Alessandria di Angelino Gregucci che riuscì (e la cosa per una squadra di Lega Pro non avveniva da trent’anni) ad approdare in semifinale dove poi fu piegata dal Milan? Ebbene, ricordate l’interesse che si scatenò attorno a questa simpatica formazione e quante magliette dell’Alessandria furono vendute quell’anno e non solo ai tifosi dei grigi?

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