Non c’è pace per i contenitori della raccolta degli abiti usati a Ladispoli.
Da tempo le casette sono nel mirino dei vandali che imperversano senza controllo, danneggiando le strutture e disseminando i capi di abbigliamento destinati ai poveri in mezzo alla strada. Uno copione che si ripete nelle varie strade di Ladispoli dove sono posizionati i contenitori metallici dove tante persone quotidianamente conferiscono maglioni, giubbotti, scarpe, camicie e vestiario per i meno abbienti. In questo scenario di degrado si sono inseriti anche gli incivili che approfittano delle montagne di abiti sparpagliati sul selciato per abbandonare rifiuti ingombranti e spazzatura di tutti i tipi. Uno degli esempi più evidente si è registrato a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria dove una montagna di rifiuti è apparsa davanti ai contenitori, insieme a materassi, parti di mobili e sacchetti di immondizie. Ma la situazione non cambia anche in altre zone come via Firenze, viale Mediterraneo e via Castellammare di Stabia dove vestiti che potrebbero essere preziosi per le famiglie in difficoltà economica sono spesso disseminati in terra, esposti alle intemperie ed al passaggio di vagabondi e sbandati. Una vicenda sulla quale sono intervenute anche le associazioni dei consumatori, raccogliendo il comprensibile sdegno della popolazione.
«Non è ammissibile – commenta il coordinatore del Codacons del litorale, Angelo Bernabei – che in un momento nel quale tante persone sono costrette a chiedere aiuto per mancanza di mezzi economici, siano dissipati capi di abbigliamento che potrebbero aiutare ad affrontare la stagione fredda a chi è meno fortunato di noi. Per evitare che accada, come tanti anni fa, che il ripetersi dei raid teppistici provochi la rimozione delle casette per gli abiti, il Codacons chiede l’installazione delle foto trappole e delle telecamere a circuito chiuso come deterrente per gli incivili. Solo sanzionando con salate multe gli autori di queste scorribande si potrebbe evitare di assistere all’indecoroso spettacolo dei container danneggiati e degli abiti scaraventati in mezzo alla strada».
Anche sul web la vicenda ha suscitato sdegno. Tanti cittadini protestano nel vedere le buste dei vestiti donati ai poveri finire nella spazzatura in una Ladispoli dove da tempo è in crescita il numero delle famiglie che bussano alla porta dei Servizi sociali del Comune per chiedere un aiuto economico.
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